Dio si serve delle nostre angosce e sofferenze, per il Suo progetto, così come si è servito di quelle di Suo Figlio. Gesù è entrato totalmente in questa offerta, fino a chiamare amico colui che lo tradiva. La Bossis è invitata a imitarlo: “come Lui” potrebbe essere il suo motto, e anche il nostro.
Dio si serve delle nostre angosce e sofferenze, per il Suo progetto
Penso che questo sia uno dei punti più centrali e, nello stesso tempo, più difficili da comprendere, e soprattutto da accogliere.
A questo riguardo ho letto una spiegazione che mi è rimasta impressa:”Dio non vuole la sofferenza come fine, ma la vuole come mezzo”.
Come te non c’è nessuno
Tu sei l’unico al mondo
Nei tuoi occhi profondi io vedo
Tanta tristezza
Come te non c’è nessuno
Così timido e solo
E se hai paura del mondo, rimani
Accanto a me
Amore, dimmi
Cosa mai posso fare per te?
I pensieri dividi con me
Io ti voglio aiutare, amore, amor
Come te non c’è nessuno
È per questo che t’amo
Ed in punta di piedi entrerò
Nei tuoi sogni segreti
Come te non c’è nessuno
Così timido e solo
Se hai paura del mondo rimani
Accanto a me
Amore, dimmi
Cosa mai…
(ci trovo un nesso, anche qui sotto)
!!! Io ricordo questa canzonetta, ripensandola oggi, percepisco la banalità del testo sotto l’aspetto “culturale” (anni60/70),
mentre ci trovo dendro “forti sfumature che portano a pensare a LUI!!!
Come anche un tronco di albero lavorato e trasformato in talamo nuziale da Ulisse ad Itaca, ed un albero, sempre lavorato, ma per estrarne due assi per un ALTRO sul Golgota…!!!
Lui sfrutta tutti i mezzi per…ma noi…razza di dura cervice…prima o poi Lo incontriamo…e Lo conosceremo?