Archivio mensile:Marzo 2023

Infinito Moonlit, la magia della scrittura

Per fare spazio a quanto di bello abbiamo nella vita, a volte dobbiamo eliminare tutto, ridurre all’osso le nostre giornate, i nostri contatti e assaporare il vuoto(pieno) attorno a noi.

Teresa e Maria, madre (figlia di una madre complicata e fredda) e figlia (amatissima, di Teresa e Moussa), lasciano tutto e si trasferiscono in una casa nel bosco. Passeggiano, accendono fuochi di notte, raccolgono erbe, parlano e pensano. E iniziano a stabilire connessioni, fra loro e con i mondi sottili, che possono essere la pura energia che ci avvolge, gli spiriti guida, ciò che eravamo e non ricordiamo, sicuramente presenze amorevoli di cui non ci accorgiamo e che invece si accorgono di noi.

Solo dopo aver fatto spazio ed essere arrivati all’essenziale, si può tornare alla vita di tutti i giorni, e affrontare le delusioni (un matrimonio finito e un uomo sbagliato, nel caso di Teresa; i piccoli screzi, a scuola, i pregiudizi, le riserve per Maria) con più leggerezza e il cuore pieno di bellezza.

Parlare d’amore, non solo quello familiare o di coppia, ma il legame universale fra le persone, la natura, il passato, le radici, sembra oggi un tabu, un segno di debolezza; si scopre il fianco ad essere troppo amorevoli e gentili. E invece Sara sparge amore a piene mani fra le pagine di questo libro; l’amore che cura, riempie, e offre punti di vista a un metro da terra, ché la giusta distanza dalle cose aiuta sempre.

La base sicura negli uomini attecchisce unicamente in presenza di amore incondizionato, è solo questo il nostro terreno buono, la giusta esposizione. In assenza di riserve, l’uomo può radicarsi a terra e sopportare anche le frustrazioni, la nostalgia, la fatica.

Incontri III

Wjatscheslaw Kuprijanow (Russia, 1939)

La fine del mondo

La fine del mondo –
non è il tempo
che l’uomo,
nascondendo
la propria oscurità,
immagina
nel futuro.
La fine del mondo
è quel luogo
in cui
egli scaccia quelli
che sono
l’inizio della luce.

Erich Fried (Germania, 1921-1988)

Gli ammonitori

Quando la gente ti dice
non curarti tanto
di te stesso
allora guarda
la gente
che te lo dice:
guardando loro
capisci
come è
quando non ci si
cura tanto
di se stesso.

Hilde Domin (Germania, 1909-2006)

Non arrendersi

Non arrendersi
non arrendersi
ma porre al miracolo,
silenzioso
come un uccello,
la mano
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“Codex Rubens”, di Marco D’Aponte, Michel Hoëllard e Nathalie Neau

Recensione di Giovanni Agnoloni

Codex Rubens

Testi di Michel Hoëllard e Nathalie Neau, illustrazioni di Marco D’Aponte

 Ed. Töpffer, 2022

Opera originalissima, questo Codex Rubens, graphic novel realizzata in collaborazione tra l’illustratore italiano Marco D’Aponte e gli autori francesi Michel Hoëllard e Nathalie Neau. Sospesa tra il fascino senza tempo della figura del grande pittore fiammingo Paul Rubens (vissuto tra il 1577 e il 1640) e il mistero di una narrazione che interseca piani temporali e narrativi appartenenti al nostro presente e ad epoche lontane, ci conduce attraverso le tappe della vita di Rubens interpolandole con elementi surreali come suoi incontri con artisti novecenteschi (e non solo), creando così un mélange perfetto di biografia e ucronia che ha qualcosa del film Midnight in Paris di Woody Allen.

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La Spagna in lettere, di Annelisa Addolorato. Zingonia Zingone, un viaggio ‘dalla A alla Zeta’ nella poesia in lingua spagnola.

 

di Annelisa Addolorato

Questo mese parlo di una scrittrice italo-costarricense, nata negli anni settanta. Bilingue, con una traiettoria poetica e narrativa molto interessante. Ho avuto la possibilità di conoscerla personalmente a Nagpur, durante il festival internazionale di poesia Kritya, in India. E anche, successivamente, di contribuire alla organizzazione dello stesso festival all’Università di Wharda, dedicata al Mahatma (‘Grande anima’) Gandhi (Kritya è un Festival itinerante, in varie città e stati indiani, diretto da una poetessa indiana straordinaria), nello staff insieme a lei, e di poter condividere alcuni reading in India (per esempio con una conferenza alla prestigiosa Sahitya Akademi di New Delhi) e parte del viaggio in India.

Foto al college femminile di Nagpur (India) con le scrittrici Zingonia Zingone, Annelisa Addolorato, Rira Abbasi, Ruta Dharmadhikari, e varie studentesse (tra cui Sonal Rajiv, Zhora Master.. ), nel 2011, durante il Festival Internazionale di poesia Kritya. Continua a leggere

20 righe (per niente) facili

 

Amare le donne, dolce il caffè. Nicola Vacca dedica la sua nuova raccolta ai caffè e al suo amore. In questi momenti domestici ma universali, ordinari e insieme unici, si svolge un discorso amoroso a due. Ed è poetico perché, come diceva Ezra Pound, la poesia è, appunto, semplicemente un discorso tra persone intelligenti. Nonostante tutti parlino d’amore, d’altra, parte, la poesia d’amore soffre di solitudine. Tutti se ne occupano, ma nessuno la sostiene. Intrappolati nella nostra afasia sociale, nessuno dialoga con l’amore, riconoscendone l’autonoma realtà. L’amore esiste sempre/ anche quando le finestre non si aprono.

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La parola ai poeti. Paola Loreto


La scrittura è la cosa più misteriosa della mia vita. Non so da dove viene, né perché viene. Non c’è un motivo al mondo perché io debba scrivere, se non che
ho bisogno di scrivere e che quando scrivo sono totalmente felice. Non voglio dire senza problemi, senza fatica, fuori dal mondo, ma immersa in un sentimento di radicale libertà e di appartenenza al mondo che rende tutto portabile, luminoso, pieno di senso. Continua a leggere

Francesco Iannone, Cruor

 

a cura di Alberto Fraccacreta

[…]
Datemi l’ariosa ventata che
toglie l’afa dagli occhi e grandemente
vedo la pozza
ingigantire nell’onda, lo sbocco
del cratere scintillare un’altra volta.
Sono debole, perdona
le frasi semplici
dell’amore, le parole che
stringono i polsi come
le cinghie che si usano
per i matti in ospedale, sono
il sorso che non giova
alla sete, un muso
fra i cespugli, mi guardo
esistere da lontano. Ma se mi penso
vivo sento il peso di un’impronta
sulle ossa, un’eroica
avventatezza nel sangue.

Francesco Iannone, Cruor, con un disegno di Alfonso Guida, Il Ponte del Sale 2023

 

*

 

Francesco Iannone è nato a Salerno nel 1985. Ha pubblicato, per la poesia, le raccolte Poesie della fame e della sete (Ladolfi, 2011), Pietra lavica (Aragno, 2016), Prima opera del gesto (peQuod, 2022), le plaquette Le belve erranti (Nervi, 2019), Pasifae (Cervi volanti, 2020) e L’usignolo di ferro (Roundmidnight, 2020). Per la prosa, il romanzo dal titolo Arruina (il Saggiatore, 2019). Collabora con il quotidiano “Il Foglio”.

Raffaele Santoro, Poesie giovanili.


di Fabrizio Centofanti

Grazie per questa bellissima sorpresa, Raffaele, per questi versi sospesi tra preghiera e abbraccio, che poi, alla fine, è qualcosa di assai simile. La preghiera e l’abbraccio, infatti, tendono entrambi a vincere la solitudine, che rischia di pietrificarci, come la Medusa. Ho scritto l’introduzione a un libro di Lorca, ultimamente, e alcuni tuoi versi me l’hanno ricordato. Le cicale, la morte, l’anima, le chitarre dell’Andalusia, sono segnali messi lì a ricordare che la poesia nasce sempre da un’altra poesia, seppure inconsciamente. Lo sguardo del poeta è lo sguardo del bambino, di chi vede il mondo per la prima volta, anche a vent’anni. Il poeta è profeta: vede in anticipo i passi che farà, che faremo, non aspetta che il tempo scorra per dargli la forma che gli spetta. Così le dodici e otto diventano le quattro del pomeriggio del Vangelo, l’ora per cui vale la pena vivere e morire. Il tempo, la notte, sono elementi di una realtà vivente, niente a che vedere con le idee. Tutto è relazione, e quando questa si allenta, restano solo fantasmi e gelide paure. Il giovane Raffaele cerca un posto nel mondo, ma non per occuparlo, bensì per trovarvi la frequenza dell’umano, per riconoscervi la propria identità. L’idea ha senso se diventerà cantilena, musica, se trasforma e si trasforma in poesia.

*

Vorrei

Vorrei avere innumerevoli notti

per coprire la mia vita

come una coltre.

sono un minimo doloroso

sono una ferita

tenetemi caldo

avvolto

in un tempo lunghissimo.

Mag ’61

*

Raffaele Santoro, Poesie giovanili, prefazione di Paolo Borghi, postfazione di Carlo de Bac, Pazzini Editore 2022

Alessandra Corbetta, Estate corsara

a cura di Alberto Fraccacreta

Estate 2006

Così il mondo stava
nel succedersi esatto degli ombrelloni blu.
Una ragazza li attraversa con le gambe lunghe
che reggono sfacciate il senso dell’estate.
Un’altra al tavolino ordina acqua e menta,
le trecce more scese sulle spalle
e su anni uguali a frasi che iniziano con forse.
Chi le guarda beve succo d’ananas con ghiaccio
e medita qualcosa da aggiungere al ricordo
di chi ha provato a essere ma poi non è mai stata

* Continua a leggere

L’albero di rose. Premio Letterario. Festa del Maggio di Accettura.

Ritorna, con la sesta edizione,  il premio letterario L’albero di rose, dedicato alla festa del  Maggio di Accettura, ai culti arborei, a Leonardo Sinisgalli e alla Lucania tutta.
Il premio si compone di tre sezioni:
Sezione I “Essenza Lucano” – Poesia inedita ispirata ai temi naturalistici, alternativi tra loro, della Festa del Maggio, dei culti arborei e del rapporto tra l’uomo e l’albero.
Sezione II “Leonardo Sinisgalli” – Poesia inedita ispirata ai temi di Sinisgalli antropologo: la poesia che scaturisce dall’urto con gli oggetti, simboli di culti primordiali; la mitologia domestica, la mitologia del luogo grezzo e sobrio. È nel luogo che meglio si leggono “le formule semplicissime che regolano il mondo”.
Sezione III – Poesia edita; la silloge deve essere edita a partire dal giorno 1° gennaio 2020.
Il vincitore della Sezione I- Poesia inedita a tema riceverà la somma di euro 600,00 (seicento). Il secondo classificato riceverà la somma di euro 400,00 (quattrocento) e il terzo classificato la somma di euro 200,00 (duecento).
Il vincitore della Sezione II- Poesia inedita a tema “Leonardo Sinisgalli” riceverà la somma di euro 600,00 (seicento). Il secondo classificato riceverà la somma di euro 400,00 (quattrocento) e il terzo classificato la somma di euro 200,00 (duecento).
Il vincitore della Sezione III- Poesia edita riceverà la somma di euro 1.000,00 (mille). Il secondo classificato riceverà la somma di euro 600,00 (seicento) e il terzo classificato la somma di euro 400,00 (quattrocento).
Il termine per l’invio dei contributi è il 1° giugno 2023.
La giuria che seleziona i finalisti è composta da Luciano NotaClaudio Damiani Plinio Perilli.
Le opere vincitrici sarannò selezionate dalla una giuria d’onore di cui sono  altresì parte, oltre ai tre giurati sopra menzionati, membri designati dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli e dal Comitato di Matera della Società Dante Alighieri.
Per conoscere le modalità di partecipazione, si prega di prendere visione del bando al seguente link

 

Valeria Ferraro, Caro vuoto

a cura di Alberto Fraccacreta

Scrivi sopra i rumori del mondo
se premono sul corpo animale
soltanto del mio buio io rispondo
allo schiudersi della rima labiale.

*

Piove sugli occhi della colomba,
sul mattino del nostro nero latte,
piove su noi che scriviamo una tomba,
e sullo sguardo vivace dei ratti.

*

Attraversare le fredde correnti
di una lingua da costruire che ti ospita
in questa estate di sogni cruenti
mentre l’anima dell’altro prospera.

*

Qui dove soltanto tutto si tiene
ai quattro muri, nella casa di ieri,
ancora si tramanda questa pena
in croci vecchie, per nuovi quartieri.

Valeria Ferraro, Caro vuoto, Il Ponte del Sale 2022

 

*

 

Valeria Ferraro è nata a Camposampiero (PD) nel 1969, vive a Venezia. Ha pubblicato i libri di poesia Il vino rovesciato, Manni, 2006, Lettera da Carlsbad, Atelier, 2010, Zoology, UNI Service, 2011, Wasurenamu, Forme Libere, 2011.