Archivio mensile:Giugno 2012

6. Vuole dirti qualcosa

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da qui

Ti hanno fatto entrare: non sai perché, non sai mai nulla, in questi casi; ti lasci spingere dalla corrente, sei convinto che ne sappia più di te. Forse hanno notato il colletto, o creduto che fossi il fidanzato, oppure, a volte, accadono miracoli che nessuno può spiegare. Sei in coma pure tu nella sala di rianimazione, dove tutto ha un senso preciso proprio quando di senso ne è rimasto poco, negli uomini intubati, nelle donne con lo sguardo fisso nel nulla. Continua a leggere

Wikipedia, la precisione delle fonti e lo scrivere libri contemporaneo

di: Guido Tedoldi

Un paio di idee ispirate da «Quando il comunismo finì a tavola», romanzo di Fernando Coratelli, Caratteri Mobili, 2011, pp. 125, € 13,00

Una recensione di questo libro è già comparsa qui su LaPoesiaELoSpirito – lo scorso 2 aprile a firma di Franz Krauspenhaar. In quella sede Franz ha parlato soprattutto del valore letterario del racconto su cui si basa il libro, cioè quello dei 33 anni trascorsi in Italia tra il 1978 e i giorni nostri, ovvero tra il rapimento di Aldo Moro in un periodo in cui c’era ancora il partito comunista, e l’affogare del 4° governo Berlusconi, in un periodo in cui il partito comunista non c’era più dopo aver cambiato nome diverse volte.

Coratelli però non ha parlato soltanto di politica. Ha messo in evidenza un’altra trasformazione avvenuta tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo: quella ispirata dalla Wikipedia riguardo il valore della precisione. Niente più incertezze, niente più ricordi vaghi, tutta precisione chirurgica resa possibile dai nuovi strumenti informatici.

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Premio La Rosa d’Eventi – Isola d’Ustica

I finalisti e il vincitore della prima edizione “La Rosa d’Eventi – Isola d’Ustica” sezione poesia sono

Femminimondo, Alessandra Carnaroli, Polìmata 2011

Sequenze di vento, Giorgio Bonacini, Le voci della Luna Poesia 2011

Le stanze del sale, Patrizia Dughero, Le voci della Luna Poesia 2010

Spiragli, Francesco Scaramozzino, Edizioni Orizzonti Meridionali 2010

il vincitore è

La divisione della gioia, Italo Testa, Transeuropa, 2010 Continua a leggere

4. Dintorni

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da qui

Per quanto tempo ha squillato il telefono? E’ in momenti come questi che scopri la tua ansia: perché non risponde? Che sarà successo? Pensi alle evenienze più terribili, poi ti dici no, sono paure che arrivano da chissà dove, dai traumi di bambino, dalla carica emotiva di un passato sprofondato nell’oblio. Continua a leggere

I LIBRI DEGLI ALTRI n.7: La canzone amara della metropoli e la danza della morte senza senso. Marilù Oliva, “¡ Tú la pagaras !”

La canzone amara della metropoli e la danza della morte senza senso. Marilù Oliva, ¡ Tú la pagaras !, Roma, Elliot, 2010

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di Giuseppe Panella*


«Mi arrivano, dallo stereo dell’automobile, le parole di una salsa che ho cantato allo sfinimento: tú la pagarás tú la pagarás, tú la pagarás en la vida tú la pagarás, mal agradecida. Tu la pagherai. La canzone mia e di Thomás. La canzone senza senso, machista e puritana, che relama una vendetta d’amore per il maschio che è stato abbandonato» (p. 205).

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I quattro eurofalsi


Da MICROMEGA

Di Sergio Cesaratto, Emiliano Brancaccio, Antonella Stirati e Claudio Gnesutta, da Left-Avvenimenti, 23 giugno 2012

Quattro economisti italiani smontano i quattro più importanti “luoghi comuni” che riempiono le pagine dei giornali, nei giorni precedenti al vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno, nel quale si deciderà il futuro dell’Europa. Tesi economiche ripetute come un mantra, eppure false sul piano teorico ed empirico. Quattro economisti “critici” ci spiegano perché le tesi fondamentali dell’economia neoliberista non sono la soluzione, ma il problema.

1. Per salvare l’euro serve un’Europa politica basata sull’austerity? NO.

di Sergio Cesaratto

Assolutamente no se per Europa politica si intende ciò che ha più volte ripetuto Angela Merkel. L’Europa che ella prefigura è assai inquietante: una definitiva espropriazione della libertà democratica dei cittadini sulle decisioni in materia di bilancio, accentrate a Bruxelles. In cambio la Germania propone un “fondo di redenzione” in cui i Paesi metterebbero in comune il debito eccedente il fatidico 60 per cento del Pil, impegnandosi a restituirlo in una ventina d’anni. Null’altro che un rafforzamento del cosiddetto fiscal compact già imposto da Berlino: due decenni di austerità assicurata in una Europa divisa fra ricchi e poveri. È questa una prospettiva inaccettabile e disastrosa. Più Europa servirebbe, invece, se l’obiettivo fosse quello di assicurare la crescita delle aree più svantaggiate. Qualsiasi soluzione deve rispondere al problema alla base della crisi: la moneta unica ha aggravato i differenziali di competitività fra le economie europee deboli e forti. Continua a leggere

3. Dentro una storia

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da qui

Una volta mi veniva così, di getto, come suonare al pianoforte. Vedevo immagini e sbocciavano parole, come l’erbaccia nel giardino, che il vecchio giardiniere non fa in tempo a estirpare e subito spunta più robusta e indomabile di prima. Continua a leggere

Provocazione in forma d’apologo 223

Tempo fa una scampanellata imperiosa a un’ora insolita mi ha fatto correre alla porta. Avendo ricevuto come risposta al mio “Chi è?” un bofonchio incomprensibile ho comunque aperto, e senza chiedere permesso è entrato un tale che, come conoscesse già l’appartamento, è subito andato in salotto dove si è sprofondato sul divano, guardando poi verso di me con un sorriso furbo.
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1. Fuori luogo

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da qui

E’ la prima volta che lo noti: un inciampo, una perdita di ritmo; come se le dita, all’improvviso, non rispondessero più come una volta, fossero gambe claudicanti che arrancano su una scala a gradini bianchi e neri. Dovresti parlare col medico, confidargli subito il sospetto. Continua a leggere

Nel fare poetico di Gianmario Lucini. “Monologo del dittatore”

Nel fare poetico di Gianmario Lucini. Monologo del dittatore, Edizioni CFR, 2012 , pp. 104, € 12,00

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di Antonino Contiliano

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Una scrittura poetica che si misura con la storia e ne fa materia di elocuzione lirica con l’insieme del parco ideologico che denota e connota il suo esser-ci – pur nella circolarità dell’“eterno ritorno” (nietzschiano) riformulato con l’immagine calviniana rivisitata (“un viaggiatore invisibile / […] / che […] / si trovi a vivere diversi istanti // nel medesimo luogo – dove nel futuro / saranno altre presenze / indifferenti –.”, Racconto, p. 9) – non può essere letta che epicamente straniante. Epica in quanto parola che racconta l’accaduto e il travaglio dell’accordare l’empirico e il razionale, la prassi e l’ideale; epica anche nel senso di una produzione poetica che, ponendosi quale punto di vista straniante che separa e distanzia la veduta, costantemente tuttavia relaziona tra loro gli elementi costituenti la strutturazione linguistica che simboleggiandola la mima.

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99. Il cerchio

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da qui

La piazza è perfetta per uno spettacolo del genere: un cerchio circondato da palazzi d’epoca, infarcito di ristoranti e bar coi tavolini che raggiungono quasi il bordo estremo dello stretto marciapiede. Le auto scorrono lente, incuriosite dalle luci intense e dalla musica che culla in una nenia dolce le orecchie rapite degli astanti. E’ questo lo scenario in cui il romanzo raggiunge, finalmente, la sua meta. Continua a leggere

98. E’ morto

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da qui

Non ti saresti aspettato un incontro così strano. L’uomo sparito all’improvviso, come avesse l’appuntamento più urgente della vita; lei rimasta lì davanti, pensierosa, indifferente al fatto che ti fai vicino, che ora, addirittura, le accarezzi i capelli lunghi e ricci. Cos’è successo? Provi a domandarglielo, ma non risponde nulla. Continua a leggere

SOVRANITA’ IN CADUTA LIBERA

Il cammino verso la spoliazione totale di sovranità e di indipendenza economica del nostro Paese sta procedendo a tappe serrate.
Il Parlamento italiano sta per approvare il trattato che istituisce il MES – Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM, European Stability Mechanism). (Questo il link per scaricare il testo integrale e leggerlo: http://www.european-council.europa.eu/media/582889/08-tesm2.it12.pdf )
I media, inspiegabilmente, non ne parlano. Le implicazioni di questo trattato sono inquietanti e facilmente intuibili, andando a incidere fortemente non solo sulle finanze e sul patrimonio pubblico del nostro Paese, ma sulle nostre  esistenze e aspettative future. Continua a leggere

“Meditazioni al femmile”, di Michela Zanarella

Recensione di Giovanni Agnoloni

da Postpopuli.it

La poesia di Michela Zanarella sa di canto, nel senso classico del termine e in quello più letterale. Ce lo dimostra la raccolta Meditazioni al femminile (Sangel Edizioni).
Partiamo dal primo aspetto: il tema di fondo è l’amore, universale fonte d’ispirazione per tutti i poeti e, in fondo, essenza stessa dell’anelito artistico, inteso come tendere a asintoticamente, cioè avvicinandosi – senza (forse) mai raggiungerlo – a quel punto intimo in cui l’anima individuale e quella cosmica s’incontrano. È un eros in senso platonico, ma non solo.
I suoi versi, sull’onda di grandi voci classiche della poesia femminile – da Saffo a Vittoria Colonna – vanno a cogliere punti vivi e vibranti, carnosi e carnali, della relazione d’amore, in cui l’afflato umano e fisico si espande dalla coppia alla natura intera. Continua a leggere

97. Estasi

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da qui

Hai fatto bene a lasciare Marika e tornare qui, appena in tempo per sentire bussare alla tua porta. Inutile chiederti chi sia, ormai ne sei sicuro: manca solo lei all’appello della storia, che volge al termine ed è pronta a rendere conto di ogni nodo da sciogliere, di ogni enigma da chiarire. Continua a leggere

Gualberto Alvino. *La parola verticale. Pizzuto, Consolo, Bufalino*, Loffredo Editore 2012

Prefazione di Pietro Trifone:

Prima di copertina

Sembra che nell’orizzonte della scrittura contemporanea non possa più trovare un posto di rilievo il tradizionale lavorio della forma, la ricerca dell’espressione nobile e ornata. Messa in crisi dalla lingua di plastica e dallo stile semplice, dalle frasi fatte e dall’insolenza gratuita, dagli sms, dai tweet e dai post, la parola inusitata e difficile — la parola verticale, maestosa e impervia come una parete dolomitica — viene ormai considerata quasi alla stregua di un presuntuoso rompiscatole da tenere a debita distanza. Sorte non dissimile è toccata alla callida iunctura dei nostri cari e ormai polverosi manuali di retorica, la combinazione di parole insieme raffinata, estrosa e pregnante. Continua a leggere