Archivio mensile:Marzo 2021

Lirico terapia. Dario Bellezza

Oh, vorrei rinascere, ritornare indietro

ma non posso. Troppo ho peccato 

di peccati non miei, attribuiti 

a posteri, mancati inganni. 

Cerco amori nuovi, violente sere.

Perdono chiedo a chi non amai.

Forse verrò domani ad un prato

verde, – e non sarò più solo.

***

il mio caro amico Giorgio Stella mi ha ricordato che oggi è l’anniversario della morte di Dario Bellezza. Ecco qui una lirica tratta da L’avversario, che ci porta in una dimensione di sogno tormentato, di desideri contrastanti. Cos’è la poesia, se non una unione di opposti? Lasciamo che provochi anche noi, che lasci emergere qualcosa di profondo, che ancora non conoscevamo.

Lirico terapia. Primo Levi, Dateci.

Dateci

Dateci qualche cosa da distruggere

Una corolla , un angolo di silenzio,

Un compagno di fede, un magistrato,

Una cabina telefonica, 

Un giornalista, un rinnegato, 

Un tifoso dell’altra squadra,

Un lampione, un tombino, una panchina.

Dateci qualche cosa da sfregiare,

Un intonaco, la Gioconda,

Un parafango, una pietra tombale,

Dateci qualche cosa da stuprare,

Una ragazza timida,

Un’aiuola, noi stessi.

Non disprezzateci: siamo araldi e profeti. 

Dateci qualche cosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi,

Che ci faccia sentire che esistiamo.

Dateci un manganello o una Nagant, 

Dateci una siringa o una Suzuki.

Commiserateci.

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Anatomia di un cuore selvaggio. L’autobiografia di Asia Argento

A cura di Guido Michelone

L’autobiografia è un non-genere letterario, dove può starci dentro di tutto, sul piano della forma e dei contenuti, spaziando dal saggio alla narrativa, dal diario al trattato, dal flusso al frammento, dagli aforismi al pamphlet. In tal senso si resta perlomeno stupiti leggendo questo debutto nella scrittura di un’artista assai nota nell’ambito della recitazione e della regia, con un lungo, eccellente curriculum, che la vede, fin da bambina, protagonista dei film del celeberrimo padre Dario Argento; e poi al cinema e a teatro spesso come autrice/attrice, nonché testimonial di se stessa in alcuni programmi TV.

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Lirico terapia. Gerard Manley Hopkins, Certo tu sei nel giusto

Certo tu sei nel giusto

Certo tu sei nel giusto, Signore, se io disputo 

Con te; ma anche ciò ch’io dico, Signore, è giusto. 

Perché prospera la vita dei malvagi? E perché devon 

Tutti i miei tentativi nella delusione terminare?

Se tu fossi mio nemico, o tu che sei mio amico, 

Come potresti, mi domando, peggio di così schiacciarmi 

E ostacolarmi? Oh, gli sciocchi e gli schiavi del piacere 

Guadagnano di più col loro ozio di me che spendo

La vita, Signore, per la tua causa. Guarda sui boschi e le colline 

Come ora spuntano folte le foglie! Come tornano a vestirsi 

Di prezzemolo, guarda, e vento fresco le accarezza;

Come gli uccelli costruiscono – e io no, non costruisco,

E mi sforzo, eunuco del tempo, ma non produco un’opera che duri. 

O tu signore della vita, alle mie radici manda pioggia. 

***

C’è un’eco dei salmi biblici in questa poesia di Hopkins, che descrive il contendere dell’uomo con Dio, raffigurato, nell’Antico Testamento, con l’icona della lotta fra Giacobbe e l’Essere misterioso (Gen 32, 24-34). Ciascuno di noi può ritagliare, entro questi versi, i segni della propria personale “contesa”. 

Per dono

Non siamo angeli né animali. Siamo natura soggetta a degradarsi o a lasciarsi trasformare dalla grazia. La scelta è nostra, nonostante i limiti. È bello pensare che quanto sta a noi possiamo farlo. Un contributo a una santità possibile per dono.

Guido Oldani (Italia, 1947): Terragno e altre poesie

Terragno

ho io vissuto, e d’altro non capace,
da quasi conficcato nel profilo
del suolo di rottami del creato
come se masticando il mio percorso,
invece che dall’alto è più opportuno.
è vero ho rovinato tatto e vista,
paziente intanto addestra mio l’olfatto
che affonda giù all’imbasso periscopio,
di un po’ del suo sapere priva il ratto. Continua a leggere

Attitudini

Offrire, parola difficile, quasi impossibile se abbinata al soffrire. È la prova del nove della capacità di andare oltre se stessi, o dell’arroccarsi in quella che si definisce la zona di comfort. Ci vorrebbe una scuola, un corso mirato per insegnare quest’arte sconosciuta, quest’attitudine divina. 

Poesia italiana del XXI secolo

Vincenzo Mastropirro Poemusico, è nato a Matera nel 1960, è pugliese di Ruvo di Puglia e vive a Bitonto (BA). È flautista, compositore, poeta, didatta. Ha inciso oltre 20 CD con varie case discografiche, col Trio Giuliani,  col Mastropirro Ermitage Ensemble e altre formazioni.  Ha composto musiche sui versi di Alda Merini  Vittorino Curci Anna Maria Farabbipubblicando rispettivamente il CD Ballate (1999); il CD Songs (2005) e il libro/cd La bambina cieca e la rosa sonora (2005).  In poesia ha pubblicato nove raccolte: Nudosceno (LietoColle, Faloppio 2007); Tretippe e Martidde (G. PerroneLab, Roma 2009, ampliata e ripubblicata Tretippe e Martidde 2.0 con SECOP, Corato 2015); Poésìa sparse e sparpagghiote/ Poesia sparsa e sparpagliata (CFR, Piateda 2013); Timbe-condra-Timbe/ Tempo-contro-Tempo (puntoacapo editrice, Novi Ligure 2016); Notturni (Terre Sommerse Roma 2017); Sud..ario Passio Christi-Passio Hominis (SECOP ed. Corato Ba 2019); Pezzecatìdde/ Briciole (Cofine ed. Roma 2019); Operette da sottoscala (Emersioni editore gruppo LIT Roma 2020). Compare in numerose Antologie e Blog letterari. Tra i numerosi premi letterari, gli è stato conferito il Premio Lerici Pea 2015 – Sezione poesia in dialetto «Paolo Bertolani»; Premio Poesia Onesta Sezione dialetto 2016 Falconara Marittima (An); Premio Nazionale Galbiate (Lecco) 2018; Premio “Pietro Giannone” Città di Ischitella 2019.

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I sentieri impossibili

Dio non pretende che siamo perfetti, ma soltanto perfettibili, disposti a crescere nei territori dell’amore. Poiché ci conosce, sa che possiamo fare meglio, e ci esorta a corrispondere alle attese che coltiva. Grati per tanta stima, arranchiamo ogni giorno sui sentieri impossibili che addita.

Dante: il primo sonetto

Oggi è il Dantedì, così detto perché gli esperti di Durante Alighieri, detto Dante, ritengono che sia il giorno d’entrata nell’Inferno, ovvero l’inizio della Comedia.
Penso di pubblicare, più o meno una volta al mese, un testo del Nostro, magari non dei più noti, affinché tutti lo leggiate con leggerezza, senza troppo impegno filologico, tanto di commenti è piena la rete. Pubblicherò alternativamente questi testi qui e su Nazione Indiana, dov’è apparso ieri il primo, l’inizio della Vita Nuova. Qui trovate invece il primo sonetto che appare in quest’opera, dedicata a Beatrice, con tutte le spiegazioni che ne dà Dante stesso; dirò solo che il “primo dei miei amici” menzionato nell’ultima parte è Guido Cavalcanti. Ecco qua:

” . . . m’apparve una maravigliosa visione, che me parea vedere ne la mia camera una nèbula di colore di fuoco, dentro a la quale io discernea una figura d’uno segnore di pauroso aspetto a chi la guardasse; e pareami con tanta letizia, quanto a sé, che mirabile cosa era; Continua a leggere

DanteDì in Nuova Zelanda Aotearoa: Marco Sonzogni, “Quantum of Dante” e “More favourable Waters”.

          

Quest’anno, in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, l’Italia e il mondo intero celebrano il Sommo Poeta con una serie di eventi e celebrazioni quali i DanteDì (le “giornate dantesche” o, nel mondo anglosassone, i Dante Day) il 25 marzo e il 14 maggio.
Proprio in occasione del primo DanteDì, e poi, a seguire, il 16 aprile, la Società Dante Alighieri di Auckland ha organizzato due presentazioni di due volumi di grande interesse e peculiarità.
Il primo porta il titolo di More favourable Waters, ed è un’antologia di 33 poeti contemporanei neozelandesi ai quali è stato chiesto di rispondere, con una propria opera originale, al Purgatorio di Dante. 
L’antologia, è stata curata dagli editor Marco Sonzogni (Victoria University) e Timothy Smith (Oxford University), con la collaborazione dell’Ambasciata italiana in Nuova Zelanda e dell’Istituto Italiano di Cultura di Sydney. More favourable Waters, verrà pubblicato, appunto, il 25 marzo, in occasione del Dantedì.
Marco Sonzogni è anche l’editor del secondo testo, dal titolo Quantum of Dante, pubblicato in un’edizione limitata dall’editore Beatnik (https://www.beatnikbooks.co/products/quantum-of-dante ), con illustrazioni di Ant Sang, multipremiato artista, illustratore e autore di graphic novel, le cui opere sono ampiamente pubblicate negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, Canada, Francia, Taiwan, Australia e Nuova Zelanda Aotearoa. 
Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Marco Sonzogni ad Auckland, prima dell’uscita dei due volumi, e abbiamo colto l’opportunità per porgli alcune domande.

1) Cominciamo da te, Marco. Sul sito della Victoria University di Wellington, di cui sei Reader in Translation Studies (Professore Associato di Traduttologia), vieni definito  “an award winning poet, literary translator and editor”.
Per quanti non ti conoscano e vogliano avere più informazioni sul tuo conto, puoi parlarci del tuo percorso umano e professionale, e di come sei approdato in Nuova Zelanda Aotearoa?
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Qualcosa di più grande

La vita, dicevano i Padri, dipende dai pensieri. È semplice verificare che le parole seguono i pensieri e i fatti le parole. Ecco perché è fondamentale pensare con amore: tutto verrà di conseguenza. Partire da quello che siamo e lasciarci cambiare da qualcosa di più grande.

Insignificanza

A volte ci perdiamo nei dettagli più insignificanti, invece di badare all’essenziale, che è l’amore dato e ricevuto. Se ci chiedessimo perché, non sapremmo rispondere, e quello sarebbe il segno chiaro dell’insignificanza.

Lirico terapia. Franco Fortini

Per le opere di Isaac Babel

a I. Ehrenburg autore della prefazione.

Se non sapete punire 

se non sapete incenerire 

quella parte di voi 

quella parte di noi

stessi, che è stata muta;

se non sapete dire

perché abbiamo fatto morire 

Babel e gli altri; e chi ha in noi premuta, 

vent’anni, la sua bocca;

non parlate, non scrivete

prefazioni, non dorate 

quei nomi per la pietà.

Lasciateci la nostra verità

imperfetta, umiliata

– tra la Rivoluzione che è passata 

e quella che verrà.

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