Archivio mensile:Luglio 2019

Siro Angeli, Poesie Furlane

di Alida Airaghi

Siro Angeli (Cavazzo Carnico 1913-Tolmezzo 1991) è stato poeta, sceneggiatore cinematografico e radiofonico, drammaturgo, romanziere. Laureato alla Scuola Normale di Pisa, visse a lungo a Roma (con la funzione di dirigente RAI), e a Zurigo, svolgendovi un’intensa e apprezzata attività culturale. 

La sua produzione poetica in lingua italiana, più volte premiata a livello nazionale, coniugava la rigorosa tradizione classica e umanistica a un profondo interesse per l’ermetismo. 

Continua a leggere

Ragione

Abbiamo paura della sofferenza, è il piacere la nostra tendenza naturale. Gesù ci invita a essere contenti se possiamo offrirgli anche un piccolo dolore. L’amore vero è strano, a prima vista; poi, immancabilmente, ti accorgi che ha ragione.

Sabatina Napolitano, Scritto d’autunno (Ensemble, 2019)

 

 

La poesia post-novecentesca può ancora essere legittimata se saprà emanciparsi dalla prosodia e dalla sintassi per scrivere una nuova fisica delle esistenze umane messe in versi. Ha un senso ancora scrivere poesia se riesce a collocare le nostre vite dentro uno spazio ed un tempo nuovi, se, attraverso la parola, ci permetta una comprensione piena del nostro posto sulla terra.

Come la fisica quantistica, la poesia di Sabatina Napolitano, all’esordio con la sua raccolta, Scritto d’autunno (Edizioni Ensemble, 2019), ma chiaramente maturata in un percorso di costruzione poetica che si percepisce sgorgato da lontano, è magmatica e reticolare. Si inserisce, anche senza volerlo, in questo nuovo cammino gravitazionale che non ha bisogno di protesi attive, musicali o vocali, per risvegliare il verso. E’ una poesia oggettiva in quanto vincolata ai dati e alle componenti dell’esperienza umana ma che non ci lascia in mano le cose inanimate o, all’opposto, icastiche quasi parlanti delle neo-avanguardie.  È solo pioggia a piovere./Sì c’è il pane sul tavolo, i piatti, le forchette/ c’è tutto tranne il mare, e non manca. Nella poesia della Napolitano le cose “non sono”, esse “accadono”. La sua poesia riesce a costruire un sistema di eventi che (ri)danno senso a tutto il vocabolario della biografia umana, di tutte e di ciascuna. Grazie a questa nuova poesia (ri)comprendiamo il mondo mettendo in versi relazioni; no fa poesia con le cose o con noi stessi altrettanto fissi e inerti. I poeti raccontano il tempo, il suono, lo spazio/ come l’ordine del mistero:/ a ricordare il vuoto che ora rendi ricco d’istanti,/ non chiedermi di più/ la luce fuori, il suono di ciò che dici,/il vento che non apre gli oggetti/ ma li chiude,/ in alcune righe c’è un’ombra,/ che quasi d’improvviso ti parla:/ sono alcuni nomi, di quelli che alla fine/ sembrano altri poeti, nuovi amici.

Continua a leggere

Devo dire


Nessuno ci ama come Dio: basta credere questo. Del resto, non è una gran scoperta: è sufficiente elencare le infinite delusioni incassate dagli altri e da noi stessi. Il Cristo mi ama più di me, molto più del mondo messo insieme. Ecco, mi sento già meglio, devo dire.

D’estate nei paesi. Giovanna Iorio

IORIO_cover_succedeneipaesi.jpg
Succede nei paesi che non succede niente. Ma non il niente delle città. Un niente differente.

*

Succede nei paesi che stamattina alle cinque cantava il gallo. Ma non un gallo di cui non si sa niente. Si chiama Mario. Come il suo padrone.

*

Succede nei paesi che all’improvviso ti ricordi di quel bambino che tanto tempo fa comprava galline e le soffocava. E chiedi:
“Che fine ha fatto quello che ammazzava le galline?”
“Fa il maestro a Padova.”
Continua a leggere

Soli

A volte ci sentiamo soli. È un ritornello che il prete sente spesso, a cui si può rispondere in un modo suggerito dal Vangelo: Io sono con voi, tutti i giorni, fino alla fine del mondo. Così l’evangelista Matteo conclude il suo racconto. In realtà, è un punto di partenza: sapere che non basta aprire gli occhi, la mattina; bisogna accorgersi dello straniero che ci cammina accanto, come a Emmaus.

L’impresa più difficile

C’è un’altra visione del mondo. Pochi ne parlano, perché si oppone alle leggi che, in quest’epoca e a questa latitudine, ci vogliono clienti, cioè esseri programmati per acquistare merci, in senso lato. La visione di cui parlo è agli antipodi, perché vede come fine della vita l’acquisto dello Spirito. Quando diedi il nome a questo blog, nel 2006, tentarono di dissuadermi, perché sarebbe risultato indigesto a una porzione notevole di pubblico.

Continua a leggere

Conforme alla gloria di Demetrio Paolin

Edito da Voland, collana Intrecci, nel 2016. Tra i dodici libri candidati al Premio Strega 2016

Capisci subito quando un libro ti accompagnerà per molto tempo, oltre l’ultima pagina. Lo senti quando i personaggi che hai incontrato in un cammino relativamente breve ti si presenteranno come ricordi di qualcuno che hai conosciuto, o che ha una storia alle spalle che difficilmente dimenticherai. Quello che non sai fino a quando arrivi almeno a metà del cammino è se un libro rappresenterà una “lettura”, un viaggio, un’emozione o un’esperienza. Non sono tanti i libri che ti chiamano in causa in prima persona, ti coinvolgono come fossero installazioni di arte contemporanea, anzi, performance, come si dice adesso, e ti mettono come davanti alle tue convinzioni, le certezze, il bianco e il nero che a volte, per forza di cose, deve diventare grigio, filtrato attraverso l’empatia, la comprensione, ancor prima che la giustificazione.

In questo libro ogni cosa è gestita come una composizione perfetta di un’emozione, di un messaggio, un significato, la narrazione di un momento preciso.
Tutto è interessante in Conforme alla gloria, a partire dai personaggi che l’autore ha scandagliato fino ad arrivare a una profondità per il lettore inaspettata. Non ci sono cadute di tono, ingenuità, didascalismi nel raccontarli; sono loro, tutti, che si raccontano da soli, scarnificandosi davanti al lettore, che è molto più che spogliarsi.

Ci vuole coraggio a scrivere un libro così, in cui tutti gli astanti devono fare i conti con un passato che li ha marchiati a fuoco – chi in senso metaforico, chi reale – che condiziona con forza e prepotenza il loro presente. Continua a leggere