Archivio mensile:Febbraio 2022

Gian Piero Stefanoni, cinque poesie.

DAI CODICI- INSETTI

 

Voi che risalite 

nello splendore inesperto del cammino

lungo la vita immutabile e scritta,

non lasciando traccia 

né eco se non all’occhio

che ora guarda e dimentica,

e che già nella sintesi della riposta

non avete richiesta,

innumerevoli- brevi- vocativi

onniscienti. Ricchi senza memoria. Continua a leggere

Chi


La vita è simbolica, collega, mette insieme. In natura, tutto ci ricorda di Dio, è una via sicura per raggiungere il Suo amore. Se ci sentiamo tristi o abbandonati, guardiamo un campo, un’alba, la forma di una nuvola, e subito saremo in compagnia di Chi ci ama.

Lirico terapia. Primo Levi


Il canto del corvo (II)

«Quanti sono i tuoi giorni? Li ho contati:

Pochi e brevi, ognuno grave di affanni;

Dell’ansia della notte inevitabile,

Quando fra te e te nulla pone riparo;

Del timore dell’aurora seguente,

Dell’attesa di me che ti attendo

Di me che

                   (vano, vano fuggire!)

Ti seguirò ai confini del mondo,

Cavalcando sul tuo cavallo,

Macchiando il ponte della tua nave

Con la mia piccola ombra nera,

Sedendo a mensa dove tu siedi,

Ospite certo di ogni tuo rifugio,

Compagno certo di ogni tuo riposo.

 

Fin che si compia ciò che fu detto,

Fino a che la tua forza si sciolga,

Fino a che tu pure finisca

Non con un urto, ma con un silenzio,

Come a novembre gli alberi si spogliano,

Come si trova fermo un orologio».

Primo Levi non ha mai smesso d’indagare il mistero del male: qui l’ombra che insegue l’aguzzino fino alla fine dei giorni.

Risposte


Avere piedi in terra e testa in cielo, non preoccuparsi o stare in ansia, vivere solo dell’amore: un bel programma, un antidoto alla ricerca disperata di certezze umane. In un’epoca d’insicurezza globale, è l’unica risposta ragionevole.

Poesia italiana del XXI secolo

Laura Cantelmo è nata a da decenni vive a Milano, dove ha insegnato Lingua e letteratura inglese al Liceo Scientifico. Ha pubblicato le raccolte poetiche Un luogo di presenze , Joker, 2005, e Geometrie scalene, Marco Saya, 2016. Interessata alla letteratura dell’area anglofona e a grandi poeti, come Ezra Pound (Invito alla lettura di Ezra Pound, Mursia 1978) e Marianne Moore (nel volume collettaneo Con la tua voce, La vita felice, 2010), ha pubblicato, anche in traduzione inglese, saggi e poesie in antologie e riviste (“Poesia”, “Il Monte Analogo”, “La Mosca di Milano”, “InOltre”, “Lo spazio umano” e “Traduzione tradizione”). Da anni svolge attività all’interno della Associazione Culturale Milanocosa, presieduta da Adam Vaccaro, con il quale, insieme a Luigi Cannillo, recensisce, sul sito dell’Associazione stessa, testi inediti di poeti contemporanei per la rubrica Anticipazioni, partecipando anche a eventi sperimentali basati su intrecci tra musica, arti visive, teatro e poesia.

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Il pensiero di Dio


Pensare a Dio: non c’è terapia migliore. Dio è bene, felicità, tutto quello che il cuore desidera. Se la mente riposa in Lui, se è investita con il corpo dal soffio dello Spirito, non può mancare molto alla nostra pienezza. Ma anche nel vuoto, nell’aridità, nel dolore, il pensiero di Dio è la visita consolante dell’eterno. Persino in tempo di guerra, dona pace.

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Don Mario mi parlava di carità e io, naturalmente, non capivo. Solo dopo anni e anni ho recepito qualcosa che in lui era chiarissimo, ma per me restava oscuro. La mattina che mi disse di aver atteso tutta la notte con l’emorragia intestinale per dare i soldi a un uomo braccato da una banda di strozzini, mi arrabbiai come mai. Solo oggi mi sembra normale, tutto questo – normale per un santo. Chiedo a te, lettrice, chiedo a te, lettore, se sia giusto o meno portare sugli altari questo prete che ha compiuto azioni inenarrabili, che fatico a capire, anche se ne è passata di acqua sotto i ponti. Chissà se un giorno sfonderemo anche noi la porta dell’umano e correremo, finalmente, nelle praterie dell’amore divino, non fosse altro che perché bazzichiamo il Santuario che da questo prende il nome. Mentre la storia precipita verso un esito drammatico, portiamo in processione questa icona come nelle feste di paese, ricordando a tutti che c’è un’opera da compiere, un pensiero da cambiare, dopo che ci hanno ridotti per cent’anni a credere che Dio sia morto. Povero Dio, che pazienza deve avere. Ma tutto fa credere che la pazienza stia lasciando il campo a un’azione devastante, per riportare l’uomo e la donna alla ragione. Venti di guerra ci accarezzano le guance, col loro soffio gelido: ormai ci siamo, la catastrofe è alle porte. Noi attendiamo fiduciosi, con l’emorragia di senso che ci tormenta nella notte. Ma già sappiamo che l’alba arriverà, e che un’anima in più sarà salvata.

 

 

 

 

 

 

Chi fa


Possiamo offrire a Gesù le Sue stesse sofferenze. È  troppo facile? È tanto generoso da permettere anche questo. Dio fa quasi tutto: per non assecondarlo , ci vuole una volontà ferma e ostinata, una specie di suicidio.

Se verrà la guerra


di Giovanni Monasteri

Mia madre ha il dono della preveggenza, e secondo lei finirà male, molto male. Non chiamatela più Concetta, ma Cassandra. La pandemia – dice – era solo un avvertimento del Padreterno, ma ora, poiché non ci siamo pentiti e convertiti, verrà la “quarta” guerra mondiale. Di questo è assolutamente certa. La terza guerra mondiale c’è già stata, lei se la ricorda. Io le rammento che quella era la seconda, a meno che non conti qualche guerra d’indipendenza, di cui serba memoria. Continua a leggere

Sacrificio


Sacrificio è una parola perduta. Eppure fa parte della vita vera, quella che resta. Quando andremo di là, sarà un termine che conta, uno dei più importanti: rimpiangeremo d’averlo cancellato dai nostri dizionari, cercheremo disperatamente di ricordarne il senso.

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L’attrazione: è tutto qui. Da cosa ci sentiamo attratti? Da chi? Ci vuole una vita, a volte, per comprendere da cosa lasciarsi affascinare, per ritrovare se stessi. Guarda dentro te, lettrice, guarda dentro te, lettore: in genere ci perdiamo nei dettagli, dimenticando il tutto. E il tutto è Dio. Inseguiamo particolari di per sé insignificanti. L’esercizio da fare è cambiare prospettiva, convincersi che esiste una chiave che può aprire le porte, farci uscire dai nostri sgabuzzini impolverati. Il libro lo scrivo per questo: perché tu, lettore, perché tu, lettrice, possa scoprire lo scenario più importante, un mondo che ti aspetta. Se vedessimo i fili che ci legano e che partono dal cielo, l’energia tornerebbe a fluire, farebbe di noi dei messaggeri di notizie perdute nei rivoli dell’egoismo, frantumate dalla violenza cieca che si genera dal non essere se stessi. In questa sala delle benedizioni, oggi, 14 febbraio, san Valentino, alle ore 11.45 di mattina, c’è l’intero l’universo: è inutile far finta di esser soli, di aspettare l’ennesimo pellegrino disperato, di controllare l’ora per vedere quanto manchi alla fine del turno. È questa la menzogna che ci avvolge, ci separa dagli altri, ci impedisce di avvertire la visita di Dio. Perciò stai leggendo queste righe, lettore, perciò stai leggendo queste righe, lettrice: perché, giorno dopo giorno, possa renderti conto del fatto che ciò che ritenevi il mondo era solo un’anticamera spoglia, disadorna. Ti chiedevi cosa mai cantassero i poeti, quali panorami dipingessero i pittori, quale musica a te estranea creassero i pianisti. Adesso sai, lettrice, adesso sai, lettore, che una sola cosa ti mancava: aprire la porta, entrare dentro.

Adolescenti: un cortometraggio per sconfiggere la solitudine

L’IDEA – REALIZZATO DA UNO STUDENTE DEL LICEO ARTISTICO “DE NITTIS” DI BARI

Adolescenti: un cortometraggio per sconfiggere la solitudine

Forte: “Questo cortometraggio trasmette emozioni attraverso una palette di colori pop”

BARI – Solitudine, sostanze e abuso di internet: un video racconta le difficoltà degli adolescenti. Temi moderni aggravati dall’isolamento del Covid, con l’obbligo ripetuto di restare a casa, spesso soli. La segregazione, insomma, può avere un effetto intossicante che, nei casi estremi, può condurre verso la depressione. Filippo Forte, 19 anni, studente del liceo artico “De Nittis” di Bari, ha realizzato un cortometraggio di animazione per sollecitare i giovani ad avere coraggio.

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