Archivio mensile:Gennaio 2023

La parola ai poeti, Giovanni Nuscis

Ho iniziato a scrivere intorno ai vent’anni.  Poesie e racconti. Ero soprattutto lettore appassionato di narrativa (in particolare di quella tedesca, russa e francese). A quel periodo risale la lettura di Rimbaud, Verlaine, Baudelaire, Majakovskij, Pasternak; e di Goethe, di cui mi incuriosiva anche la grandezza di genio eclettico, la sua lunga e produttiva esistenza monumentale. 

Intorno ai quarant’anni la scrittura di poesie è diventata invece preminente, iniziando anche a collaborare con note di lettura con riviste soprattutto on line (prima tra tutte Italia Libri).  Continua a leggere

Da ora


Siamo peccatori, davanti a Gesù: lasciamo che il Suo Sangue cada su di noi e compia l’opera che solo a Lui è possibile: salvarci. Lo capiremo di là, probabilmente, ma è importante presentirlo già da ora.

La parola ai poeti. Flavio Ferraro

Percepire è riconoscere ciò che soltanto ha valore, ciò che soltanto esiste veramente. E che altro veramente esiste in questo mondo se non ciò che non è di questo mondo?

                                                                                                          Cristina Campo

 

Noi viviamo in un mondo dove l’incessante proliferazione di immagini impedisce la visione. Lo spazio è divenuto un mero aggregato di segni irrelati, di significanti senza significato: una sorta di schermo opaco, un buco nero nel quale corpi ed oggetti collassano. L’individuo postmoderno è colui che guarda per non vedere: per non vedere, in definitiva, quel nulla che lo circonda e che la società del simulacro – dove la simulazione sostituisce la realtà fino a divenire più reale di ciò che imita – tenta in ogni modo di nascondere. Ebbene la poesia, oggi più che mai, deve opporsi a tutto questo, e deve restituire alla parola (e all’immagine, perché il poeta pensa per immagini) la capacità di creare delle fenditure in questa cappa di insignificanza che ci opprime. Continua a leggere

Gino Rago, Storie di una pallottola e della gallina Nanin.

Gino Rago, Storie di una pallottola e della gallina Nanin, Ed. Progetto Cultura,

Roma, 2023, pp. 87, 12 euro

(con Saggio introduttivo di Giorgio Linguaglossa)

 

Brani tratti dal saggio introduttivo Verso un nuovo paradigma di Giorgio Linguaglossa

 

Verso un nuovo paradigma della poiesis Continua a leggere

Esercizi dell’attesa per futuri padri, di Antonino Pintacuda

Ci sono libri-soglia e libri-mondo, libri che ti spalancano nuovi pensieri, come la luce del sud che, indolente, filtra dalle vertebre di una serranda abbassata nel meriggio per sfuggire alla canicola.
Questo libro l’ho aspettato mentre mio figlio cresceva nel grembo di mia moglie, mi ha accompagnato nei nove mesi in cui una nuova vita veniva a trasformare la mia. Continua a leggere

La voce degli ultimi. Solo la speranza salva il futuro

 

Non si può fare turismo tra i poveri, non si può andare a visitare il mondo dei poveri, non lo si può andare a guardare e a studiare, non lo si può mantenere a distanza. O si va dentro quel mondo con una grande speranza, veicolata dalla solidarietà, identificandosi il più possibile con la gente che lo popola, oppure meglio non andarci, perché la voragine che si è creata tra noi e loro è un’evidente conseguenza di società impostate in modo sbilanciato: l’incontro con loro diventa subito l’immagine plastica di questo sbilanciamento.  Continua a leggere

Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio – IX Edizione

Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio

Poeti “liberi” e poeti “protetti” in dialogo

 Il Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio è un’iniziativa unica perché aperta, in due apposite sezioni, Vita di scienza e d’arte e L’ozio degli attivi, alla poesia di autori noti o esordienti, così come a quella di persone ospiti di strutture protette. Quest’anno, fino all’11 febbraio, sono aperte le iscrizioni alla nona edizione.  Il bando è pubblicato sul sito www.mantovapoesia.it.

I testi dei vincitori, dei segnalati e di coloro che riceveranno riconoscimenti speciali verranno inclusi in un volume edito da Gilgamesh Edizioni (Antologia – Premio Nazionale di Poesia Terra di Virgilio – IX edizione). Il libro, dotato di regolare codice ISBN, avrà distribuzione editoriale a livello nazionale. La raccolta poetica, suddivisa nelle due distinte sezioni, sarà corredata da riflessioni critiche. Il volume verrà promosso sui principali siti web tematici e sarà inoltre inviato a quotidiani, riviste, critici, biblioteche.

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Lettura da “L’organista di Mainz” di A. Chimenti

Una mia lettura dalla nuova antologia di racconti di Andrea Chimenti, di cui ho avuto il piacere di scrivere la postfazione!

Il pessimismo del sognatore

Otto racconti che narrano storie completamente diverse tra loro – e che si svolgono tra epoche antiche e futuro – ma tenuti insieme da una tonalità precisa, un’atmosfera novecentesca che ha il respiro dei grandi narratori di cui la nostra generazione di baby boomers si è nutrita, generando il nostro DNA letterario, la cifra invisibile del nostro stile. In questa tonalità ci sentiamo a casa, sentiamo il sapore dei Libri, quelli che ci hanno cresciuti. Buzzati, in primo luogo, con il suo senso solenne della narrazione ma anche la sua capacità fabulistica e l’introduzione dell’elemento del fantastico come dimensione ulteriore – quasi come una coloritura – senza esserne un obiettivo o un fine. Continua a leggere

La parola ai poeti. Rosa Salvia

Cos’è la poesia? Un interrogativo che intriga, inquieta. Credo che essa prenda forma da una dialettica (irrisolta) tra tentativo di colloquio, visione e congedo.

La visione come estremo ‘prestito’ dantesco, come possibile eredità da raccogliere.

Scrive Eugenio Montale nel suo saggio “Dante ieri e oggi”: “Il nostro mondo non conosce più visioni, ma il mondo di Dante è ancora quello di un visionario”, p. XIX. 

Prendendo spunto da queste preziose parole, la poesia è come una rigorosa disciplina spirituale che nasce in un silenzio attraverso cui la parola diviene forma privilegiata del viaggio interiore, del complesso viscerale intreccio vita-morte: non si possono fuggire le ombre, né imbrigliare gli echi da ripercorrere fino alla fonte. È dunque una via di fuga verso il territorio del mistero, l’unico luogo in cui possiamo ritrovare il senso della nostra vita perché tutto matura / per lontane arie di suono / ma a portata di mano.  Continua a leggere