Ieri è stata annunciata la dozzina del Premio Strega e ho deciso di mettere un post extra oggi per ospitare una poetica, fertile e profonda riflessione di Tommaso Giartosio – nella dozzina con il suo “Autobiogrammatica” [Minimum Fax] – a proposito della ragione ultima dello scrivere, che è così centrale per questa rubrica.
Trovarsi a concorrere a un premio blasonato può avere un senso a una sola condizione: di poter contare sul sostegno di una moltitudine di atti di lettura e di gesti di condivisione e solidarietà, un rumore buono che si fa sentire da una lettrice all’altra e fa dell’augusto premio ciò che deve essere: un luogo di ricerca del senso attraverso la scrittura.
Scrittura di un tipo particolare, chiamata letteratura; scrittura che per rispondere pone domande, per svelare la realtà la trasforma, e per spalancare porte carraie dispone solo di una chiave di violino e della spinta di un soffio.