Archivio mensile:Aprile 2023

Giovanni Parrini, Quattro più quattro poesie

Viaggio

E fu viaggio e ritorno e sperso canto,
scomposto che chiamava e tramortiva,
nel tempo remotissimo e pur ora,
che le binarie stringhe spazi solcano
e gli dei disconoscono. Ma poi
resta la vita, l’antico suo vago
credo: tanto rimane, che la storia
ne ridirà, il bimbo che è nell’uomo
e punta al punto nebuloso dove
una Thule si staglia tremolante
e la spuma sull’onda annuncia il mare
arabescato dell’immensità. Continua a leggere

Lucerne nella luce, di Lucio Brandodoro. Quarta domenica di Pasqua


IV domenica di Pasqua, 
Anno A, [Gv.10,1-10]

?L’immagine del Buon Pastore è stata una delle prime raffigurazioni della iconografia cristiana.  È un’ immagine amorevole e rassicurante. Il riferimento al capitolo 34 di Ezechiele è evidente e converrà tenerlo presente per una corretta lettura di questo capitolo 10 di Giovanni.

Alcune particolarità, però, nel brano di questa domenica, sembrano attrarre la nostra attenzione. Gesù è il pastore del gregge perché chiama le pecore per nome, una ad una, ciascuna con il suo nome. Continua a leggere

20 righe (per niente) facili di Pasquale Vitagliano

Qual è l’Etica della parola dolce (Arcipelago Itaca, 2023) di Claudia Fofi? Non certo la consolazione. Che a questo ci pensa il sole e il mare. La poesia, questo è l’assist dell’autrice, deve fare il suo lavoro di sommossa. Deve scoperchiare il mondo, immergersi nel sale delle nostre vite, muoverci dalle nostre posture ingobbite dall’immobilità. Deve aiutarci a restare umani. Ma che significa essere umani? Amare le canzoni, forse. E per farlo non aver paura di scrivere poesie divertenti nelle quali la vita si alterna con la cottura del carciofo, la sciandone intravedere la forma corrucciata. Ancora una volta, m’imbatto in poesie senza maiuscole e capoversi. Sarà che si tratta di poeti-musicisti. Qui è il corsivo che distingue l’incipit di questo album di parole liberate e cantate.

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Intervista a Emiliano Cribari

di Luca Pizzolitto

1) Emiliano: poeta, fotografo, guida ambientale escursionistica; hai mollato tutto per dedicarti interamente a queste tre cose. In che misura espressioni artistiche così affini tra loro diventano un tutt’uno nell’espressione della tua persona, e quanto invece mantengono dei confini precisi, amplificando invece diverse sfaccettature di te, del tuo percorso di vita?
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Biagio Accardo, Luce del più vasto giorno


di Giannino Piana

La raccolta di queste splendide liriche di Biagio Accardo presenta una ricchezza di motivi accomunati da un coinvolgimento personale, nel quale trova espressione, con rara finezza, il mondo interiore del poeta. La poesia è sempre, al là dei temi affrontati (anche di quelli apparentemente lontani da questa finalità), la “cifra” di una tensione esistenziale della persona. Ma nel caso di Accardo essa presenta connotati del tutto particolari, e non solo per l’insistenza con cui tale tensione ritorna – vi è qui un continuo, diretto riferimento a vicende personali – ma anche (e soprattutto) per l’esistenza di un “filo rosso” che attraversa l’intera narrazione e che forma l’ordito di un tessuto che ha per oggetto il “sacro” nelle sue più variegate manifestazioni. Continua a leggere

La Spagna in lettere, di Annelisa Addolorato. Clara Janés

 

di Annelisa Addolorato

Clara Janés (I parte, periodicamente continuerò con altri approfondimenti su questa autrice) è una scrittrice spagnola e internazionalmente riconosciuta, nata a Barcellona nel 1940. Da qualche anno è stata eletta, tra l’altro in un ristretto novero di donne sul totale di chi è nel tempo (nei secoli!) entrato o entrata a far parte di tale prestigiosa istituzione, nella Real Academia de España. Parliamo di una scrittrice a tutto tondo, che ha dedicato l’intera vita allo studio e alla scrittura, alla letteratura, alla poesia, alla musica, e anche ai diritti delle donne e dei migranti. Proprio per questi motivi ho dedicato a lei la mia tesi di dottorato (tra Milano e Madrid), una parte della quale è diventata il libro, pubblicato a Madrid da Amargord, Viaje entre palabras. Poesía y prensa como comunicación y mediación: Clara Janés (titolo che potremmo tradurre così: Viaggio tra le parole: poesia e stampa culturale come comunicazione e mediazione. Clara Janés). Sono lieta ed emozionata nello scrivere riguardo a Clara Janés. Continua a leggere

Il 25 aprile: una festa di tutti gli italiani

di Fabiano D’Arrigo


In Italia il 25 aprile si celebra la liberazione dal totalitarismo nazifascista; si ricorda la Resistenza, quella militare e quella civile, fatta da donne e da uomini di diverso ceto sociale, di diverso credo religioso, di diversa opinione politica, che a loro modo furono “nazione e popolo” e costruirono l’Italia attuale aperta all’Europa.

Dalla Resistenza nasce la Costituzione repubblicana italiana. E la Resistenza è a ragione l’anima antifascista della Costituzione repubblicana.

Piero Calamandrei in un celebre discorso del 26 gennaio 1955 sostiene che la Costituzione è nata “nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, … col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione”.

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Lettura di una poesia di Rosaria Madonna,

di Giorgio Linguaglossa

Lettura di una poesia di Maria Rosaria Madonna (1942-2002)

[da Stige. Tutte le poesie (1990-2002) Progetto Cultura, Roma, 2018, pp. 150 € 12]

È un nuovo inizio. Freddo feldspato di silenzio.
Il silenzio nuota come una stella
e il mare è un aquilone che un bambino
tiene per una cordicella.

Un antico vento solfeggia per il bosco
e lo puoi afferrare, se vuoi, come una palla di gomma
che rimbalza contro il muro
e torna indietro.

«È un nuovo inizio». Così inizia la poesia.

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Buona lettura 32: “La donna con la pistola” di Bruno Vallepiano

Buona lettura è una rubrica curata da Mara Pardini. Uno spazio per “assaggiare” libri buoni, ovvero utili, piacevoli, intelligenti, capaci di lasciare un segno nell’immaginazione di chi li sfoglia. Un taccuino per catturare le impressioni, i messaggi e le parole che escono di pagina in pagina ma anche per incontrare scritture nuove e legate all’attualità. Un angolo per parlare di libri e condividere il gusto di una buona lettura.

Il lettore ormai sa che il professore di filosofia Mauro Bignami possiede un’innata curiosità per il mistero e non resiste alla tentazione di pescare nel buio.

E quindi non si stupisce se l’incontro con un’anziana signora – Lorenza Borghelli, che mostra a Bignami un revolver dopo avergli chiesto un’informazione e confessato di aver ucciso un fantomatico “Tarcisio” – non lo abbandona, diventando vera e propria ossessione quando la donna viene trovata morta. Suicidio? Omicidio? Si scatena così lo spirito indagatore di Mauro Bignami che lo porta a scoprire un torbido passato.

In La donna con la pistola (Golem edizioni) Bruno Vallepiano ci regala una storia dinamica, che incuriosisce e gioca tra avvenimenti, coincidenze e misteri del passato, in un ritmo che cresce di pagina in pagina verso il finale rivelatore di scomode verità: uno spaccato di una vicenda di malagiustizia che, a partire dal mistero da risolvere, si dipana attraverso sorprendenti colpi di scena.

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La fine della poesia di accademia

 

di Giorgio Linguaglossa

È noto che la poesia italiana ed europea durante gli anni settanta ha subito l’invasione della vita privata e del quotidiano nella forma-poesia.
In Italia questa moda prende inizio con il libro di Patrizia Cavalli, Le mie poesie non cambieranno il mondo (1975) e, successivamente, con il libro di Valerio Magrelli, Ora serrata retinae (1980). La versione storiografica accademica però trascura che negli anni novanta ci sono stati poeti che hanno seguito una via del tutto diversa: Giorgia Stecher (1936-1996) con Altre foto per Album (1996), Maria Rosaria Madonna con Stige (1992), Helle Busacca (1915-1996) con I quanti del suicidio (1973), Niente poesia da Babele (1980), Anna Ventura di cui si ricorda il volume delle Poesie scelte Tu quoque (2014) e Mario Lunetta (1934-2017) con una fluviale produzione poetica, narrativa e saggistica che lo contraddistinguerà come la punta di diamante della opposizione permanente alla deriva minimalista della poesia italiana. Continua a leggere

Per far vivere altro cadiamo, di Marco Carretta

a cura di Alberto Fraccacreta

Per far vivere altro cadiamo (Industria&Letteratura, 2023) di Marco Carretta

dalla sezione Tra gli arnesi le carezze del padre 

Ronzava in fabbrica
la corsa continua il rito
ognuno cercava piegato arnesi
e tra gli arnesi le carezze del padre.
Nel gennaio ’94 ascoltai
un uomo come noi
sicuro del proprio creare.
Costruivano strade per uscire in citta?.
I nostri figli ormai
seduti anche a questa tavola
raffinati pensieri di facolta?
dissero che il mondo era molto vicino. Continua a leggere

La poesia di Sabatina Napolitano

Sabatina Napolitano è nata a La Maddalena (SS) il 14 maggio del 1989. Vive ad Asciano, nelle Crete Senesi. Scrittrice, poeta, articolista, freelance, critica ha pubblicato otto libri di poesia. Suoi racconti si trovano in riviste online. Origami è il suo primo romanzo. Recensisce, collabora e intervista autori di poesia, narrativa e saggistica ed è  una studiosa dell’opera di Nabokov. Appassionata d’arte scrive articoli, comunicati e saggi di arte antica e contemporanea.

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Diario di un avvocato di provincia

I Colleghi

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Superato il concorso un magistrato si porta con sé per tutta la sua carriera, e anche dopo, l’aura del prestigio professionale. Un avvocato, invece, quel prestigio se lo deve guadagnare giorno per giorno, non soltanto nelle aule di Tribunale e nei rapporti con i propri clienti, ma anche nella vita quotidiana, comportandosi sempre con dignità e decoro. Se sarà figlio di avvocati, poi, potrà avere più difficoltà e sicuramente più chances di successo. Un padre o una madre avvocato, infatti, possono essere figure ingombranti lungo il cammino professionale dell’aspirante avvocato, e non solo. Con tali figure gli altri prima o poi, ed inesorabilmente, lo confronteranno facendo i relativi paragoni. Inoltre, una madre o un padre avvocato possono spegnere il fuoco della determinazione e disinnescare la grinta necessaria per farcela, per affermarsi. Con la pancia piena, lo sappiamo, non si va da nessuna parte: si resta sul divano di casa a poltrire, a sonnecchiare oppure a pontificare sulle spalle degli altri.

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