Credo nella poesia, nella sua forza mite, nella sua capacità di ridestare in noi il senso di un’origine, un senso che le logiche spersonalizzanti del mondo sembrano voler eclissare dal nostro orizzonte. Credo nella sua forza di vigilanza, quasi di profezia, nel suo sguardo che tutto riflette, senza che nulla riesca veramente a definirla o ingabbiarla in pretese concettuali; credo nella poesia perché credere in essa significa coltivare la prospettiva della speranza e della continua rinascita interiore.
Senza la poesia avrei ceduto al mondo, avrei accettato che gli eventi scrivessero il resoconto, in vero deludente, del mio esistere; grazie alla poesia invece mi è stato possibile vivere un continuo cominciamento, considerando il tempo, le persone, gli accadimenti come un dono sempre inedito e salvifico.
Credo nella poesia e nella sua opera ricostruttiva, e dunque credo nella sua parola come unica realtà in grado di ricucire dimensione esterna e interna dell’uomo; le do fiducia perché è grazie a lei che ognuno conserva la memoria fondamentale del proprio essere, che è quella di essere e rimanere “umani”. Continua a leggere