Archivio mensile:Dicembre 2009

Disperata sintonia (l’anno nuovo)

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Ultimo giorno dell’anno: è tempo di petardi e fuochi artificiali, di tappi di spumante o di champagne che volano portando con sé improbabili speranze. La svolta è segnata dal chiasso e dall’oblio, come se il rumore soffocasse l’onda lunga di un vuoto sul punto di esondare. La vocazione dei botti, oggi, è più complessa: coprire altre possibili esplosioni, fuochi altrettanto artificiali, ma ancora più distanti dalla vitalità genuina del creato. In mezzo a tanto strepito proporrei una serata di silenzio, per capire quale sia la lunghezza d’onda con la quale val la pena di cercare un’ormai disperata sintonia.

L’Aura scomparsa.

Ascoltando qualche giorno fa in televisione il ‘guru’ Umberto Galimberti – la sinistra in Italia ha sempre bisogno di un guru, così come la destra ha sempre bisogno di un monarca –  mentre parlava del carisma del signor B. che monopolizza la scena politica, mi è venuto in mente che oggi in Italia, ma un po’ in tutto l’Occidente si fa un gran parlare di carisma.

Oggi questo termine viene inteso non nel vecchio senso religioso, ma in quello adottato dalla psicologia, e cioè intendendo la capacità di avere influenza sulle persone – ma la radice etimologica è la stessa e deriva dal greco antico di chàris – ovvero di ‘grazia’. Avere grazia. Ora è ben certo che molte persone alle quali noi oggi attribuiamo ‘carisma’ possiedono ben poca ‘grazia’. Continua a leggere

Persecuzione a Bat Nha. In Vietnam violati i diritti umani.

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400 discepoli di Thich Nhat Hanh richiedono urgentemente asilo temporaneo .

16 dicembre 2009
Dichiarazione di Thich Trung Hai,
a nome di 400 monaci e monache vietnamiti del Monastero di Bat Nha
Patrocinata da Heidi Hautala, presidente della Sottocommissione sui diritti umani, Parlamento Europeo, Strasburgo, Francia.

Il nostro governo sta uccidendo la nostra aspirazione spirituale. Sono uno dei 400 monaci e monache Vietnamiti di Bat. Dal 2005 ci siamo riuniti insieme per praticare la pace e la nonviolenza come una comunità.

16 mesi fa il nostro governo ha cominciato a molestaci e a perseguitarci. Nel giugno 2009 hanno tagliato l’elettricità e l’acqua. Nel mese di settembre ci hanno espulso con la violenza dal nostro monastero di Bat Nha. Dopo questa espulsione abbiamo preso rifugio nel tempio di Phuoc Hue e la persecuzione ha continuato ad aumentare fino alla settimana scorsa. Continua a leggere

Della ragione umana

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da qui

Sarà possibile vivere felici se non si può esprimere un parere contrario a chi ha il potere? La libertà non è anarchia, ma adesione a un bene, a qualche verità; ma se non credo, devo essere ammazzato? Se propongo una via diversa, devo essere arrestato? Fino a che punto una nazione può decidere in proprio sui diritti umani? Fino a quando si può nascondere il dissenso, o un’aperta condanna della dittatura? Se la violenza mette fine alla libertà di pensiero, dico che bisogna opporsi: mai con la medesima violenza, ma con la forza serena e coraggiosa della ragione umana.

Generazioni

Da: http://www.gioiosani.it/sito/13/vampiri.jpg

I nonni conobbero le guerre ma non lo Stato
nati in comunità bastevoli a sé stesse
dove la bocca s’avvicinava ad altre
serenamente per sfamarsi.
Conobbero villaggi e campagne immutate
per secoli coi loro silenzi e profumi.
I padri conobbero la fame e di lì a poco
lo sviluppo esploso in galassie
di beni e servizi inimmaginabili,
serbando il ricordo del ventre insaziato
di una vita fatta di poche cose necessarie.
Ma i nipoti sono spuntati fuori da una glassa
dolciastra e appiccicosa che è ormai
impossibile levargli, basta che muovano un dito
o un passo per impiastricciarsi di nuovo. Continua a leggere

La ballata del tardo amore

Dulce María Loynaz

La balada del amor tardío

Amor que llegas tarde,
tráeme al menos la paz:
Amor de atardecer, ¿por qué extraviado
camino llegas a mi soledad?

Amor que me has buscado sin buscarte,
no sé qué vale más:
la palabra que vas a decirme
o la que yo no digo ya…

Amor… ¿No sientes frío? Soy la luna:
Tengo la muerte blanca y la verdad
lejana… -No me des tus rosas frescas;
soy grave para rosas. Dame el mar…

Amor que llegas tarde, no me viste
ayer cuando cantaba en el trigal…
Amor de mi silencio y mi cansancio,
hoy no me hagas llorar.

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Stupire

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da qui

Rimasi colpito dal concetto di biblia pauperum: immagini per istruire gli ignoranti, che non sapevano leggere. Gli affreschi delle chiese erano pagine aperte per i semplici, una luce si accendeva sull’abisso della non conoscenza. Me li vedevo davanti, stupiti di tanto generoso donarsi di forme e di colori. I semplici oggi sono altri, altre le forme, generose anch’esse, forse un po’ meno luminose, ma altrettanto disponibili a stupire.

Potenza del passaparola

di Mauro Baldrati


Spesso si favoleggia sulla enorme potenza commerciale del passaparola, che può fare di un romanzo un bestseller, indipendentemente dalle recensioni, dalla spinta promozionale. Recentemente un editore intervistato ha detto che è impossibile riprodurre o creare un passaparola. Nasce con procedure misteriose e si concretizza in un procedimento indipendente e incontrollabile. Insomma, puoi arrampicarti sui muri per cercare di diffondere un testo di casa in casa, nelle chat, puoi ricorrere alla magia, alla metafisica, alle inserzioni, ma il passaparola scatta quando gli pare.

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La morte più salubre arriva in primavera

di Fernando Coratelli

Entro in libreria in pausa pranzo. Ho le idee ben chiare, so cosa devo prendere, non cincischierò fra gli scaffali, anche perché devo mangiare – eh sì, pure io mi nutro di banali carboidrati e proteine.

Il banco delle novità non reca niente di nuovo, o perlomeno non riporta la novità che cerco io. Il marketing è una puttana che si dà ai soliti clienti. Continua a leggere

Juliette Gréco. Saint-Germain-des-Prés e altrove.

( Juliette Gréco)

Juliette Gréco. Saint-Germain-des-Prés e altrove.

di Nadia Agustoni

Nella sua autobiografia “Juliette Gréco” Rusconi 1985, i nomi degli amici si rincorrono nelle pagine (1). Poco male. In fondo come ebbe a dire a chi la rimproverava per quello che sembrava un esibire la propria e altrui celebrità, lei era consapevole di avere vissuto un’epoca rara, con persone che non a tutti è dato incontrare  e tanto meno frequentare. Da Sartre e Simone De Beauvoir, a Camus e Boris Vian, da Kosma agli attori e attrici del jet set internazionale come Errol Flynn, Ava Gardner e Marlon Brando.

Juliette Gréco o Jujube, suo nomignolo, ha però scritto di sé in modo essenziale, scoprendosi apparentemente poco, ma in verità lasciando intuire molte cose. In qualche modo il suo riserbo è legato alla fama, che l’ha accompagnata a lungo, di ragazza che precorre i tempi.

Qualche anno dopo apparirà, anche lei molto francese e molto sopra le righe, un’altra ragazza cattiva: Françoise Sagan,  con le sue intemperanze e trasgressioni che un film della regista Diane Kurys (“Sagan”, 2008) ci ha raccontato. Continua a leggere

Darsi comunque ( Fede Alvarez)

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E’ facile dar corpo alla paura che nasce dai giochi dei bambini, fantasie di onnipotenza e di perdita totale, senso di abbandono, minaccia alla fragilità insuperabile dell’io. C’è solo un modo per vincere il terrore di perdersi: darsi comunque, senza aspettare ricompense.

Kultura italiana

di Mauro Baldrati

Non guardo quasi più la televisione. E’ un tale ricettacolo di pubblicità, scempiaggini, violenza gratuita, faziosità, retorica e ipocrisia che non si tratta di rifiuto, ma di straniamento che è mutato in indifferenza.
In soldoni, non me ne frega più niente.
Però il video è spesso acceso in casa, e lo devo subire, mio malgrado. Mia figlia guarda MTV, e alcuni telefilm di ragazzini, mentre mia moglie, che è psicanalista anche quando dorme, è interessata agli spazi dove sono rappresentate tipologie umane, che lei osserva, con curiosità. Sono i programmi dove la gente piange o si arrabbia, perché si tratta di storie di abbandoni, padri che se la sono svignata piantando la famiglia nella miseria, madri assenti, fratelli nemici ecc. Io le dico: ma sono reali? E lei: sì, lo sono. E io: ma non sono un po’ semplici? E lei: guarda che il dolore, in fondo, è semplice; in ogni caso sì, sono semplificati, però dietro ci sono casi reali, o realistici.
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LA PARENTESI DEL RAGNO

Marchio Città Aperta Edizioni Credo sia importante spendere qualche parola per un progetto editoriale molto particolare, nato nel centro della Sicilia: a Troina, in un piccolo comune dell’ennese. Si tratta di una casa editrice sorta con un obiettivo ammirevole e ambizioso: contribuire a portare avanti un progetto di società che promuova i valori della persona. La casa editrice si chiama Città Aperta edizioni, e già il nome contiene in sé il segno della propria origine.
Città Aperta tenta di “riflettere sulla crisi della modernità e sulle modalità in cui questa sembra declinarsi oggi: crisi della politica, muta di fronte alla domanda di parola della comunità; crisi dell’economia, assediata da povertà ed insicurezze globali; crisi della cultura occidentale che, dopo aver spogliato l’uomo di ogni religione, tradizione e retaggio del passato lo scopre nudo di fronte al vuoto di identità ed incapace di relazioni significative”. Nel far ciò ha dato spazio a voci nuove e alternative proponendo contributi in vari ambiti: dalla filosofia, alla riflessione politica; dalle scienze sociali, alla ricerca religiosa; dall’approfondimento sulle altre culture, a quello sul mondo dell’associazionismo e del terzo settore.
Di recente è stata creata una linea Junior, dedicata ai ragazzi (anche qui con l’obiettivo di puntare su temi importanti: quelli della educazione alla diversità e dell’incontro con l’altro).
Tra i vari titoli segnalo questo, firmato da Lia Alibrandi – con illustrazioni di Nadia Ruju: “La parentesi del ragno”(Città aperta, 2009, euro 9, pagg. 90).
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Aspettava te (Michael Oher)

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E’ il sogno di molti, di tutti, direbbe qualcuno. Il brutto anatroccolo che diventa cigno, la cenerentola che incontra il principe inatteso. I sogni sono nascosti in qualche parte del mondo, bisogna cercarli, o sono loro a trovarti, magari sotto un ponte. All’improvviso vedi un angelo con le ali troppo grandi: aspettava te, per poter volare.

“Il peso della farfalla”, di Erri De Luca

Recensione di Alberto Pezzini

E’ un libro leggero come una ragnatela, questo.

Erri De Luca, Il peso della farfalla, Feltrinelli 2009, pagg. 70,  è pensato per l’inverno, anzi per il Natale.

Lui è un cacciatore eccezionale, l’altro è un camoscio fuori dalla norma:il re dei camosci. La loro storia è un abbraccio mortale. Il cacciatore insegue la preda che regna sulle montagne, sui maschi più giovani, sulle femmine dominate e sui piccoli nati in primavera. La caccia terminerà con la più grande disillusione mai provata prima. La consapevolezza di avere quasi rubato un sogno, quello del camoscio. Continua a leggere

“In viaggio con la poesia”

(per ingrandire clicca sull’immagine)

Ritratti di poesia – quarta edizione

A Roma, il 22 gennaio 2010, presso il Tempio di Adriano in Piazza di Pietra, ritorna l’appuntamento con la poesia italiana e straniera

promosso dalla Fondazione Roma

Si svolgerà il prossimo 22 gennaio, tra le millenarie pietre del Tempio di Adriano, nel cuore di Roma, la quarta edizione della manifestazione “Ritratti di Poesia”, promossa dalla Fondazione Roma nell’ambito del suo programma di iniziative culturali nel settore dell’ “Arte e cultura”. La rassegna vuole favorire la diffusione della cultura poetica e dei valori artistici, etici e sociali, di cui essa è portatrice attraverso incontri, confronti, letture, idee, versi e voci, con la partecipazione di importanti autori, italiani ed internazionali, e di giovani promesse, nell’ottica di un rapporto interattivo tra i protagonisti e il pubblico. Continua a leggere

La certezza del lago

di Matteo Ciucci

La certezza del lago

Lascia che alla pace, alla pace
vada il riposo di questa strada.
Adagia il passo sulla neve,
lascia un’orma immacolata.
Neve, placenta vergine
che non ti sa più ingoiare
Cammina ora, calca il passo:
non ti accadrà più nulla.
Che la terra ritorni alla terra
I ricordi si mescoleranno ancora
come foglie d’alba leggére
rimesse dal vento in cammino.

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L’ultima luna

Alzai gli occhi alla notte e
la vidi punteggiata di stelle.
La luna scivolava fra un barlume
di candore e un riflesso dal cielo.
Ebbi come l’impressione che Dio
fosse già passato di lì.
Ne assaporai il polline, lo
rincorsi con gli occhi nella sua fuga.
Mi volsi indietro, le palpebre chiuse
e mi lasciai nuovamente inondare.
Ma non era più tempo di passeggiate
sui crinali del cielo,
di inseguimenti di nuvole
oltre il limite degli scogli.
Era un tempo nuovo, che sbocciava
imprevisto, caro, antico.
Lo riconobbi subito, e gli tesi la mano. Continua a leggere

A costo di essere (Lui Xiaobo)

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Esprimere la propria opinione, chiedere che siano rispettati i diritti elementari, scrivere su internet appellandosi a una ragione semplicemente umana: in qualche parte del mondo questo è reato, punibile con l’arresto e la galera. Non è giusto, bisogno dirlo a voce alta, perché sentano tutti. A costo di essere ingerenti, volgari, stranieri. A costo di essere.

I giorni dell’odio. Aggrediti perché leggono Il Fatto

I giorni dell’odio
Aggrediti perché leggono Il Fatto

Vorrei segnalare quello che mi è accaduto questa mattina. Mentre andavo nella biblioteca pubblica con i miei amici ci siamo fermati all’edicola per acquistare il Fatto Quotidiano.
Appena l’ho chiesto l’edicolante ha fatto una battuta sostenendo che è un giornale comunista e via dicendo. Sicuramente non andrò più in quell’edicola, ma la cosa grave e un’altra: aspettando l’apertura della biblioteca siamo stati avvicinati da un gruppetto di sette ragazzi delle superiori che hanno iniziato ad apostrofarci con insulti. Poi spinte e un calcio. Oltre a me e al mio amico, con noi c’erano anche tre ragazze. Continua a leggere