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da qui
Ultimo giorno dell’anno: è tempo di petardi e fuochi artificiali, di tappi di spumante o di champagne che volano portando con sé improbabili speranze. La svolta è segnata dal chiasso e dall’oblio, come se il rumore soffocasse l’onda lunga di un vuoto sul punto di esondare. La vocazione dei botti, oggi, è più complessa: coprire altre possibili esplosioni, fuochi altrettanto artificiali, ma ancora più distanti dalla vitalità genuina del creato. In mezzo a tanto strepito proporrei una serata di silenzio, per capire quale sia la lunghezza d’onda con la quale val la pena di cercare un’ormai disperata sintonia.