Una volta
era il getto sfrangiato
dal vento, screziato da tutti i colori
dell’arcobaleno. Era
l’albero che rinverdiva alla pioggia
di primavera, sotto il cielo volta
a volta rannuvolato e sereno,
azzurro o grigio secondo
calma o procella.
Ora il getto
si è spento, il ramo
è secco, sono cadute
tutte le foglie. Sul devastato
giardino spira
il gelo dell’inverno, e la punta
della spada sta toccando il cuore.
Dalla più alta
vetta del nero pino la nera
rauca cornacchia sguaiata ironica sghignazza
sul disastro.
Sergio Solmi lancia un tema comune che però sempre c’interpella, il cambiamento.