Archivi tag: Giovanni Nuscis

Antonio FIORI, Vita di un altro

di Giovanni Nuscis

E’ uscito il nuovo libro di Antonio Fiori dal titolo Vita di un altro, per le edizioni Inschibboleth, nella collana Margini diretta da Filippo La Porta. Tre anni fa, nel 2020, per le stesse edizioni, ricorderemo I poeti del sogno, che riscosse ampio apprezzamento sia tra i critici e i poeti sia tra i lettori. Continua a leggere

Luca PIZZOLITTO, Crocevia dei cammini. Nota di Giovanni Nuscis

In quest’ultimo libro di poesie di Luca Pizzolitto, Crocevia dei cammini si nota subito il ricorrere di alcune parole: lontananza e dolore, in particolare, ma anche esilio, silenzio, cenere, Dio, fede. In poesia, più che negli altri generi letterari, le parole, soprattutto se ripetute, aprono a mondi e a interpretazioni che possono avvicinare all’essenza dell’opera, e che non vanno pertanto trascurate; pur nei confini fluidi che rendono i versi creature delicate, sfaccettate, polisemiche. A differenza della narrativa, con riferimento al concetto di esattezza definito da Calvino nelle sue Lezioni americane Continua a leggere

La parola ai poeti, Giovanni Nuscis

Ho iniziato a scrivere intorno ai vent’anni.  Poesie e racconti. Ero soprattutto lettore appassionato di narrativa (in particolare di quella tedesca, russa e francese). A quel periodo risale la lettura di Rimbaud, Verlaine, Baudelaire, Majakovskij, Pasternak; e di Goethe, di cui mi incuriosiva anche la grandezza di genio eclettico, la sua lunga e produttiva esistenza monumentale. 

Intorno ai quarant’anni la scrittura di poesie è diventata invece preminente, iniziando anche a collaborare con note di lettura con riviste soprattutto on line (prima tra tutte Italia Libri).  Continua a leggere

Massimiliano DAMAGGIO. Io scrivo nella tua lingua. Nota di Giovanni Nuscis

 

Massimiliano DAMAGGIO

Io scrivo nella tua lingua

Poesie – Testo greco a fronte, traduzione di Giorgia Karvunaki

Editrice ZONA

Collana Rossocorpolingua

Nota critica di Mia Lacomte

 

Rielaborare la propria infanzia, il proprio vissuto è ciò che tutti, in varia misura e modo, proviamo a fare. Talvolta edulcorando ricordi per nulla sereni e gioiosi, e viceversa. Continua a leggere

Mauro GERMANI, Tra tempo e tempo. Nota di lettura di Giovanni Nuscis

 

Di questo nuovo, bellissimo libro di Mauro Germani, poeta, critico e studioso, leggiamo sulla quarta di copertina: “Pagine di un diario spirituale e intellettuale nelle quali l’autore, in una prosa coinvolgente ed evocativa, a tratti visionaria, ci offre un bilancio della propria esistenza mediante memorie personali, confessioni, moti dell’anima e riflessioni sul senso della letteratura, della morte, del sacro e del mistero (…). Continua a leggere

Guerra in Ucraina e salto di paradigma.

Le richieste della Russia sono inaccettabili. Come può un Paese rinunciare alla propria libertà a favore di un altro Paese? Eppure nessun paese è realmente libero, nessuno è pienamente autonomo. Tutti i paesi dipendono almeno in parte da altri paesi. L’Italia, e non solo, dipendono proprio dalla Russia, dal punto di vista energetico.

Per non parlare delle persone, dipendenti anch’esse le une dalle altre in quasi tutto, in un rapporto di scambio basato sulla fiducia quotidiana e, spesso, anche sull’affetto. Continua a leggere

STORIE DI UN’ALTRA STORIA, Racconti di Mauro GERMANI. Nota di Giovanni Nuscis

Mauro GERMANI

STORIE DI UN’ALTRA STORIA

Racconti

Calibano Editore (Gennaio 2022)

 

I venticinque brevi e brevissimi racconti del libro, indica la quarta di copertina, sono racconti di misteri, ossessioni e inquietudini esistenziali. Il titolo della raccolta, Storie di un’altra storia, è quello dell’ultimo racconto, al centro della più misteriosa, complessa e avvincente delle storie narrate (Il capolavoro). Continua a leggere

Lirico terapia. Giovanni Nuscis


Le fedi

Gonfie delle attese dei preganti,

immote su un fondale di tempo          

       stanno le fedi.

Non la profondità che aumenta

offusca il verbo dei profeti.

       Né l’apnea sofferta

che a galla riporta

a malapena

qualche scarna parola.

       Sono i popoli giusti

ed eletti

a essersi mangiati l’eden.

       Non resterà una sola mela

a tentare un redivivo Adamo.

       Gerarchie per nulla sante

hanno preso il largo dai vangeli.

        Alla larga, allora

da colonie di batteri,

da punteruoli rossi

che il cuore della palma,

con orrido appetito,

si son mangiati.

 

Questa poesia è tratta da Il grande tempo è ora, il libro di Giovanni Nuscis appena edito da Arcipelago Itaca, con Postfazione di Antonio Fiori. Sono versi che esprimono bene l’anima del volume, sospeso tra passione civile e risonanze di un’intimità sempre esposta alle incursioni della vita condivisa. Qui la provocazione è scoperta: sembra di vederlo, lo sguardo lungimirante di Nuscis, che non teme i potentati del mondo, a qualunque casta appartengano e a qualunque fonte si ispirino. La poesia è sempre profezia, e come tale è scomoda (aggettivo) e scomoda (verbo): chi pensa che la bellezza dell’arte sia estranea alla battaglia, leggerà con profitto quest’ultima opera del poeta sardo, ritrovandovi uno sguardo acuto e unificato; una voce, al tempo stesso, dolce e potente, mai sazia delle sfide che il “grande tempo” lancia, soprattutto “ora”.

ITALIA INSULARE, I POETI. Angelo Mundula e i luoghi dell’anima.

 

 

ITALIA INSULARE. I POETI. Volume secondo

Angelo Mundula e i luoghi dell’anima

A cura di Bonifacio Vincenzi

Macabor (2021)

*

Pochi giorni fa ricorreva il sesto anniversario della morte del poeta Angelo Mundula, avvenuta il 28 luglio 2015 a Sassari, dove era nato e vissuto. Mi sono sempre sentito in debito verso di lui, pur senza avere mai avuto con lui alcun reale debito, ma solo una sincera stima e gratitudine per la sua straordinaria poesia, per il suo essere testimone e modello di un’idea di umanità e di letteratura rigorosa e coerente, e per la sua affettuosa amicizia.

Il mio primo incontro con lui è stato grazie all’amico scrittore Antonio Strinna, nei primi anni novanta; il secondo, intorno al 2000, grazie all’amico e poeta Antonio Fiori. Un legame e una fiducia che sono andate rafforzandosi nel tempo, e la sua dipartita, come avviene per le persone care, ha lasciato un vuoto e un silenzio solo in parte compensati dalle sue opere.

Così quando l’editore Bonifacio Vincenzi (Macabor) mi chiese di collaborare per dedicare una monografia ad Angelo Mundula non potevo che accettare di buon grado la sua proposta. Con Antonio Fiori cominciammo così a prendere contatto coi poeti e gli scrittori che potevano offrire su di lui una testimonianza umana e critica.  E le testimonianze sono arrivate, in breve tempo, da poeti, scrittori e critici sardi che lo hanno apprezzato negli anni; ma anche da parte di altrettanti scrittori della penisola ai quali l’editore aveva richiesto un loro intervento.

Così la monografia è uscita, qualche mese fa, all’interno dell’ambiziosa collana di Macabor, Volume secondo, dedicato ai poeti dell’Italia insulare, col titolo: Angelo Mundula e i luoghi dell’anima. Il volume contiene anche un’antologia che raccoglie poesie di autori scomparsi (Voci dal Silenzio) e di autori viventi (Antologia dei poeti delle isole).

Vi hanno collaborato Franca Alaimo, Sandro Angelucci, Efisio Cadoni, Tito Cauchi, Marta Celio, Maria Pina Ciancio, Pietro Civitareale, Mariapia L. Crisafulli, Antonio Fiori, Franco Fresi, Gianni Mazzei, Pasquale Montalto, Giovanni Nuscis, Plinio Perilli, Antonio Spagnuolo, Antonio Strinna, Silvano Trevisani.

La monografia contiene un’ampia bibliografia, compresa quella essenziale della critica, preziosa per conoscere e approfondire l’opera di Angelo Mundula.

Il volume contiene anche una ricca selezione delle sue poesie tratte dai libri pubblicati, e se ne consiglia pertanto la lettura a tutti i lettori di poesia, che resteranno conquistati da questo autore importante quanto, ancora, non sufficientemente conosciuto.

Giovanni Nuscis

CORONAVIRUS. LA NOTTATA NON SARA’ BREVE

La nottata che ha da passare non sarà breve. Anzi, si prevede lunga, tra periodi di tregua e di possibile recrudescenza dei contagi. Potremo riprendere fiato -secondo gli esperti- solo quando sarà possibile una vaccinazione efficace e diffusa. E non sarà questione di settimane, ma di mesi. Continua a leggere

Guglielmo APRILE. Il talento dell’equilibrista.

Guglielmo APRILE

Il talento dell’equilibrista

Giuliano Ladolfi Editore (2018)

 *

 

Visione adulta

 

Se un tempo  amammo

non serve ricordarsene, oggi

che le grandi abetaie del Cretaceo

sono spente, sepolte

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BMW (di Ambra Stancampiano)

Il giorno che sono andato a prendere la BMW c’era un sole giallo e cattivo.
Guardavo dallo specchietto della mia vecchia 127 lo squallore del rione in cui sono cresciuto con un fremito su per lo stomaco: potevo farcela, ne stavo uscendo.
Il venditore mi ha fatto firmare un sacco di carte e ha preteso documenti e buste paga, poi mi ha consegnato le chiavi. Scintillavano.

La BMW mi aspettava nel garage della concessionaria, bellissima come la donna della tua vita quando la immagini da ragazzino.
Il commesso ha disattivato l’antifurto col telecomando, quel bip bip mi è sembrato più dolce del suono di un’arpa.
Sono salito sull’auto, mi sono lasciato avvolgere dall’abbraccio degli interni in pelle, mi sono guardato intorno: quella era la mia macchina. Neanche colei che si sentiva padrona della mia vita poteva interferire. Era la prima cosa solo mia a parte il lavoro con cui mantenevo entrambi in quel quartiere di merda.
Mi sono guardato allo specchietto, ho sfoderato il mio sorriso da venditore; inutile rovinarsi la giornata coi brutti pensieri, a mamma la macchina sarebbe piaciuta.

Al mio ritorno tutto sembrava più bello, perfino le baracche in misto cemento e lamiera attaccate ai pali della corrente per rubare la luce al comune. La BMW mi faceva sentire una spanna al di sopra del degrado che mi circondava, mentre la gente affacciata alle finestre e ai balconcini si passava la notizia che “Micuzzu, u figghiu da ‘za Tana, si fici i soddi” più velocemente dei miei 90 cavalli. Continua a leggere

Giovanni NUSCIS – Tre poesie

Gridare ci salverà
nel luogo e nel momento
che ancora non sappiamo.
Il grido più alto e corale
a spezzare il silenzio caduto
il pianto piegato di anni
che ha seccato la terra
e la speranza.
Rotto l’assedio nemico
liberate le strade
resterà del grido un motivo
nell’aria
inseguito dal canto gioioso
di madri e sorelle
come dopo la fine
della guerra bestiale. Continua a leggere

LA GABBIA

gabbia

Non una rivoluzione d’ottobre, servirebbe, ma la semplice, coerente applicazione della Costituzione repubblicana, con riferimento ai suoi “Principi fondamentali” (artt. 1 – 12).

Come uscire dall’attuale quadro politico ed economico paventato in questa intervista, e nelle cronache quotidiane? https://it.businessinsider.com/gli-italiani-stanno-investendo-soldi-fuori-dalla-penisola-per-paura-che-leuro-si-spacchi/

E’ davvero impossibile rompere con le scelte fatte fino ad oggi, tentando strade nuove, come questa?  Continua a leggere

POESIA E POTERE – di Giovanni NUSCIS

potere

Pur ritenendo illuminante, per affrontare il tema, la lettura diretta di alcuni testi poetici non è forse inutile fare una breve premessa.
Inizierei intanto con due definizioni, una di poesia e una di potere, tra quelle che mi paiono più appropriate nell’economia del discorso.
Poesia (dal dizionario Garzanti) è “l’arte e la tecnica di comporre versi o, più generalmente, di esprimere in forme ritmiche (estranee alla prosa) idee, sentimenti e realtà secondo la propria visione del mondo”.
Potere (definizione sociologica da http://www.sapere.it/enciclopedia) “capacità di assumere decisioni che determinino comportamenti di altri, entro una relazione sociale che coinvolge gruppi o singoli individui. Il potere implica, perciò, la possibilità di ricorrere a strumenti in grado di imporre la decisione presa a soggetti che non la condividano. In questa prospettiva, il potere si manifesta come esercizio possibile di mezzi che spaziano dall’influenza personale (compresa la seduzione) al più brutale impiego della violenza fisica.” Continua a leggere

LA SOVRANITA’ SULLA CARTA

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E’ giusto distruggere una montagna e l’ambiente per costruirvi una galleria inutile? E’ giusto che i Governi la impongano con ogni mezzo, probabilmente su pressione di lobby? E’ giusto che la popolazione che da generazioni vive in quella valle (Val di Susa) non sia mai stata ascoltata e si ribelli? E’ il caso della TAV Torino – Lione, ma che pone un problema generale di sovranità.

“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, recita la Costituzione (art. 1, co. 2°), e ci scappa un sorriso, consapevoli di come in realtà siamo stati spogliati sia della sovranità sia di diritti fondamentali. Ma la nostra, obietterebbe subito qualcuno, è una democrazia rappresentativa, e poi a decidere di un interesse di valenza non locale ma nazionale devono essere le istituzioni, non i cittadini residenti nel territorio interessato, comprensibilmente contrari. Continua a leggere

“QUI SI (RI)FÀ LA DEMOCRAZIA O SI MUORE. PER UNA NUOVA PRATICA DEMOCRATICA” di Giovanni NUSCIS

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Il 9 e 10 gennaio si è tenuto a Bologna un incontro nazionale organizzato dall’associazione “PrimaLePersone, per l’Assemblea Permanente” dal titolo “Dalla rappresentanza politica all’autorappresentanza del mondo sociale”.

 

Chi ha partecipato all’incontro di Bologna, come lo scrivente, ha avuto la conferma che si sia imboccata finalmente la strada verso una qualità di relazioni e di pratiche politiche autenticamente democratiche, nel confronto e nelle decisioni. Senza per questo sottovalutare le difficoltà e le resistenze nel passaggio tra il sistema politico attuale (antidemocratico, corrotto, liberticida) e quello auspicato (inclusivo, aperto, fortemente etico, coerente con lo spirito e i principi della Costituzione repubblicana).

E come in ogni fase storica di decadenza – in larga parte segnata, nel nostro caso, dal modello economico impostoci (quello neoliberista, forte anche del condizionamento dell’informazione e del sistema culturale) che  genera guerre, povertà, distruzione, avvelenamento dell’ambiente, spreco e depauperamento di risorse –  il seme di questa società in metastasi dovrà necessariamente morire perché si generi nuovo frutto. Continua a leggere

L’autunno del patriarca?

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DA IL MANIFESTO SARDO

Giovanni Nuscis

Berlusconi ha comprato mezza Italia: giornali e giornalisti, tivù e attrici, comici, cantanti, opinionisti, figlie e madri e padri e nonne, avvocati, deputati, senatori, consiglieri, assessori, dirigenti. Ha costruito in vent’anni un partito su misura per i suoi interessi personali, salvando e incrementando il suo patrimonio, intanto che governava il Paese.
Come imprenditore ha frodato lo Stato, corrotto un giudice, falsificato bilanci, pagato tangenti. E’ inoltre accusato di aver corrotto un parlamentare per assicurarsi la maggioranza necessaria in Parlamento, di aver sfruttato la prostituzione di una minorenne, di aver tenuto in busta paga un harem di giovani donne. Continua a leggere

I titanici sforzi del Governo per creare nuovi posti di lavoro…

Notizia di oggi su la Repubblica. Con 37,5 miliardi si creerebbero 280.000 posti di lavoro…. Non bisogna essere economisti e ministri per fare qualche conto e capire che qualcosa non quadra. Con quella cifra, infatti, sarebbe possibile dare lavoro a tutti i disoccupati d’Italia che sono circa 3,5 milioni e mezzo. Una retribuzione di 1000 euro al mese per 12 mesi, per un anno. Mica noccioline! Se poi una cifra simile fosse disponibile anche nei prossimi anni (come è indubbiamente possibile), potremmo a ragione gridare al miracolo economico. Precisando che i 3,5 di beneficiari non resterebbero in casa inattivi, ma verrebbero occupati per creare sviluppo vero, attraverso progetti elaborati nei territori nei diversi settori (ambiente, agricoltura, attività produttive, bonifiche, tutela e valorizzazione dei beni culturali, infrastrutture, formazione, attività artistiche…).
Perciò la notizia è di quelle che fanno ribollire il sangue, confermando l’incompetenza, il piattume ideativo e il malaffare che continua a persistere in questo Paese, e che gente distratta, assuefatta e cieca tutti noi siamo. La notizia ci conferma inoltre che non servono cifre astronomiche per “mettere in sicurezza” i lavoratori rimasti senza lavoro e le loro famiglie. Meno di 1/7 degli introiti 2012 Irpef (versato al 90% com’è noto, dai lavoratori dipendenti e dai pensionati)! Continua a leggere