di Giovanni Agnoloni
Mi sembra giunto il momento di ripubblicare questo articolo, che uscì per la prima volta sul “Corriere Nazionale” il 29 dicembre 2011, nell’ambito di un progetto del quotidiano intitolato “Città d’autore”. Allora vene pubblicato su iniziativa del mai dimenticato amico Ciro Paglia, al sostegno di sua moglie Stefania Nardini e del direttore del giornale Duccio Rugani, che ringrazio ancora.
Lo ripropongo oggi su La Poesia e lo Spirito, praticamente alla vigilia dell’uscita del mio nuovo romanzo L’ultimo angolo di mondo finito (Galaad Edizioni), perché questo è un libro che sottolinea la sostanziale indistinguibilità, in una rappresentazione realistica del mondo, dei profili più materiali e di un registro visionario-sensitivo.
Prendetelo dunque come un’anticipazione di quello che si è poi rivelato, ed è tuttora, in diverse forme, l’orientamento della mia ricerca stilistica.
Firenze, dove sei?
di Giovanni Agnoloni
Ho esitato a lungo a fare questa passeggiata per Firenze. Forse perché ho dei problemi con la nostalgia. Perché Firenze è una stratificazione di epoche compresse e scomparse, e dietro alle sue facciate nasconde infiniti distacchi e passaggi di tristezze.
Ma oggi è il momento.
In una sera di primo autunno, parto dalla periferia a cui sono sempre appartenuto per salutare per l’ultima volta una città che non esiste più.
C’è un tramonto che sembra un tuorlo d’uovo stropicciato su una tovaglia. Intorno, blu profondo. Cammino lento lungo strade che sanno di polvere. Lontano, una moto gratta l’asfalto come unghie su una lavagna nera. Sembra il lamento di un gatto agonizzante, e si allarga nello spazio, immagine in espansione che contiene luoghi dove sono stato e altri dove ancora devo andare. Passa un camion, con il suo barrito industriale. Continua a leggere→