Qualche mese fa, poco dopo l’uscita del romanzo “Modus in rebus”, un lettore mi ha scritto per chiedermi: “Lei quando scrive un romanzo fa prima una scaletta?”.
Ho risposto: “Generalmente no” e non mi sono addentrato in una spiegazione. In realtà, la scaletta bisognerebbe farla per dare una risposta esaustiva a questa domanda. Ma quel lettore si aspettava probabilmente una risposta ampia e argomentata, e si sarà sentito defraudato.
Ora: l’ultima cosa che può permettersi uno che scrive e pubblica un romanzo è defraudare i suoi lettori. Sia che non risponda, sia che lo faccia rimasticando qualche chiacchiera da “scuola di scrittura”. Avevo il dovere di spiegare perché “generalmente” non faccio una scaletta, e dovevo farlo senza dare l’idea di disprezzare chi invece la scaletta la fa. Quindi dovevo pensarci su. Continua a leggere