Archivio mensile:Novembre 2016

La solitudine delle anime pure

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di Michele Caccamo
Sullo svantaggio, sulle presunte normo doti e sulla ragazzina di Taurianova

[Michele Caccamo interviene in relazione alla nota vicenda dell’adolescente esclusa dalla gita scolastica]

E accade che d’improvviso si salga sulla nave nera, e poi si finisca anche nelle budella che si rivoltano negli uomini. Specie quando la nostra accuratezza è prossima allo zero; quando le anime pure si presentano di punto vestite e con lunghe code di seta, dinnanzi alla nostra regolarità.
E accade che quelle anime le lasciamo cadere, per come si lasciano cadere i discorsi: nell’indifferenza. E accade che poi le riversiamo nella difesa della mente, contagiandole. Continua a leggere

Piacere e dolore

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Io non cerco il piacere, io non fuggo
dal dolore, per cui sono felice
quasi senza volerlo, anzi, senza
minimamente fare delle cose
per esserlo, ma esserlo così,
quasi per sbaglio, quasi per un caso,
sapendo che nel caso ci sei Tu,
con la tua sporta piena di Sorprese.

Cioran tra paradossi e divagazioni

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di Nicola Vacca

Esce per la prima volta in italiano Razne, l’ultimo libro scritto da Cioran in lingua romena. Fino a questo momento il libro non conosceva altre versioni oltre a quella romena.

Lo pubblica Lindau con il titolo Divagazioni (a cura e tradotto da Horia Corneliu Cicorta?) e rappresenta un evento letterario unico visto che il libro non è stato edito in altre traduzioni, né in francese, né in altre lingue,

Il libro rappresenta lo spartiacque nella produzione letteraria di Cioran che abbandonerà per sempre la sua lingua madre per quella francese.

«Il libro che presentiamo ai lettori italiani è la traduzione del volume Emil Cioran, Razne, a cura di Constantin Zaharia (Humanitas, Bucure?ti, 2012), comprensiva dei relativi apparati critici (prefazione, nota all’edizione e varianti testuali). Continua a leggere

Vittorio Sereni (1913-1983)

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In me il tuo ricordo

In me il tuo ricordo è un fruscìo
solo di velocipedi che vanno
quietamente là dove l’altezza
del meriggio discende
al più fiammante vespero
tra cancelli e case
e sospirosi declivi
di finestre riaperte sull’estate.
Solo, di me, distante
dura un lamento di treni,
d’anime che se ne vanno.
E là leggera te ne vai sul vento,
ti perdi nella sera.

[da Frontiera] Continua a leggere

Le Favolesvelte di Valeria Bianchi Mian tra poesia e fiaba

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di Guido Michelone

Valeria, ci parli brevemente di Favolesvelte?

Nel 2014, dal primo giorno di Gennaio al Capodanno successivo, ho dato vita al blog omonimo: trecentosessantacinque filastrocche, poesie, storie scritte e illustrate da me. Si è trattato di un esercizio letterario e artistico davvero certosino. Durante la performance di Favolesvelte, sono stata notata da Giancarlo Caselli di Golem Edizioni, il quale si è offerto di pubblicarmi. Dopo aver eliminato i post dal blog ho fatto nascere il libro in versione cartacea, raccogliendo in quelle pagine circa duecentocinquanta elaborati. I disegni sono stati da me riprodotti in bianco e nero per esigenze di stampa. Continua a leggere

74. Silenzi

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Eravamo convinti che la verità sarebbe emersa con naturalezza, come un fungo dopo la pioggia, alla fine di un percorso in cui chi aveva una percezione realistica della situazione avrebbe sofferto l’incomprensione della maggioranza, trascinata dalla corrente irresistibile dei media.
Il Signore avrebbe utilizzato anche questa attenzione ai temi della fede, per quanto strappati all’alveo naturale della Tradizione, per risultare più graditi al palato dei lontani.
Gli eventi preannunciati sarebbero serviti a riportare all’essenziale: la violenza di cui parlavano le profezie avrebbe ricondotto cuori e menti all’essere, alla chiave della profondità, con cui si sarebbero schiuse le porte del mistero.
Solo Gesù avrebbe potuto descrivere il Regno dei cieli come un ladro, che arriva quando meno te lo aspetti: il mondo avrebbe scoperto che ci si può assicurare su tutto, ma non sulle sorprese riservate dalla vita a chi se ne ritiene il legittimo padrone. In molti si sarebbero trovati a mani vuote, privati delle loro illusioni, fomentate, purtroppo, da autorevoli fonti religiose. Ma c’era ancora tempo per tornare al bello, al buono, al vero; per riscoprire le antiche e nuove verità di un Dio che non scende a compromessi con le voglie del mondo, ma vuole riscattarle dalla loro inconsistenza. C’era ancora tempo, ma i messaggi mariani dicevano che occorreva fare in fretta, e che proprio per questo chi sapeva, non avrebbe dovuto più tacere.

Violenza è

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La violenza non è nella pistola,
o nel laccio che stringe intorno al collo;
non è nella benzina che dà fuoco
o nella forza bruta che violenta.
La violenza è la fine dei tuoi sogni,
pensare che non abbia un ponte il mondo,
gettato verso l’Alto; rassegnarti
a vivere lontano dal tuo cuore
che batte per un dono, e per nient’altro.

La scelta, di Rosa Salvia

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Dalla raccolta inedita di racconti Le conseguenze dell’amore

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Sonnecchia, ma si ridesta sotto la pressione del mio sguardo fisso. Avanza con la sedia a rotelle intrisa di silenzio, trova nella resa la sua sopravvivenza.
“Che ci fai qui, chi ti ha fatto entrare?”
“Carmen”, rispondo.
“Stupida sorella!”
“Vattene! Vattene via, compagna mia devota…”
Cieca, l’ironia prega per lui, la pietà canta, tonfi di pietre dentro la sua mente.
Il pudore nasconde le sue gambe alle mie che strisciano sott’acqua fino alla stanza del figlio nostro di un anno. Continua a leggere

Luigi Maria Corsanico legge Federico Garcia Lorca. 22

[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=DtWekDJtAII&feature=youtu.be]

da qui

[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=zh7sV0sx2xs&feature=youtu.be]

da qui

 

Federico García Lorca

Libro de poemas

Leído por Luigi Maria Corsanico

Capricho Arabe  – Francisco Tárrega

Evangelos Assimakopoulos, guitarra

Pinturas de Van Gogh y Monet
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Il resto del mondo là fuori

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L’uomo ha poco meno di quarant’anni, i capelli brizzolati e lo sguardo stanco. Si serve del vino con lentezza, osserva le foto del viaggio di nozze appese alla parete e ragiona su quanto tempo è passato dal giorno in cui sono state scattate. La cucina è un rettangolo ampio e ben illuminato, interrotto a metà da un tavolo a penisola sotto cui stazionano quattro sgabelli identici l’uno all’altro. Intorno a lui, nell’aria, ha cominciato da poco a spargersi un odore sempre più intenso di pomarola.
“Se una tua cara amica ti chiedesse aiuto per qualcosa di brutto che ha fatto” dice sedendosi sullo sgabello più vicino alla parete, “diciamo qualcosa d’illegale… come ti comporteresti?”
“Dipende” risponde la donna a cui si è appena rivolto. Finisce di mescolare il sugo e gli fa cenno di versare anche a lei del vino. “Illegale come aver evaso le tasse… o illegale come aver tradito il marito?”
L’uomo sospira. “Qualcosa come aver ucciso per errore il proprio marito…”
“Questa sì che è buona” dice la donna. “Prima o dopo aver scoperto che la tradiva?”
“Parlo sul serio” dice l’uomo. Indossa una camicia bianca con la cravatta allentata e le Continua a leggere

73. Visioni

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La caccia alle streghe cominciava. Le due fazioni preannunciate dalla Emmerich si delineavano con chiarezza maggiore, mentre solo i buonisti più incalliti avrebbero potuto ignorare la gravità e delicatezza del momento. A scontrarsi erano visioni del mondo contrapposte: il pensiero classico dell’essere, proprio della tradizione della Chiesa, e le derive nichiliste che fluivano nei mille rivoli del relativismo dilagante. Non avevo mai guardato con tanta simpatia alle pagine del catechismo, a quei numeri che parevano tronchi provvidenzialmente apparsi agli occhi spiritati del naufrago: 1650, 1651…
Per ora non restava che pregare, in attesa degli eventi che avrebbero cambiato il mondo, non con parole avventate e prive di qualsiasi fondamento, ma in base all’evidenza dei fatti. Seguivamo assiduamente i messaggi mariani che convergevano nella stessa direzione, e avevano mostrato di recente un inasprirsi dei toni, un incupirsi del clima di fondo, come se i ben noti scenari fossero alle porte.
Personalmente, ricordavo il primo impatto con la profezia: l’apparire dell’uomo col mio stesso nome, nato nel mio stesso giorno, arrivato al decimo piano dell’ospedale Sant’Eugenio raccomandandomi di stare sereno, perché don Mario, vittima di un terribile attentato, ce l’avrebbe fatta anche stavolta. Da allora in poi, il contatto col carisma profetico mi aveva attraversato come un fenomeno carsico, fino a riemergere con irrefrenabile violenza in quei tempi di grande confusione, in cui persino le guide spirituali più autorevoli davano la netta impressione d’aver perso il filo.

Il paziente crede di essere/ La parola spezzata: traduttori, poeti e editori a confronto

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COMUNICATO STAMPA

Morlupo Città della Poesia 2016
con il Patrocinio del MiBAC
e il Patrocinio e il contributo del Comune di Morlupo
e di STRADE-SLC -Sezione Traduttori Editoriali

il Fondo Librario di Poesia di Morlupo
presenta

sabato 26 novembre alle 16
Palazzetto Borghese, sala delle cerimonie
Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens Edizioni)
con Marco Giovenale
a cura di Paola Del Zoppo e Viviana Scarinci

domenica 27 novembre alle 17
Palazzetto Borghese, aula consiliare
La parola spezzata: traduttori, poeti e editori a confronto
A cura di Paola Del Zoppo e Riccardo Duranti
Nell’ambito presentazione de L’autistico e il piccione viaggiatore di Rodaan Al Galidi (Il Sirente) alla presenza del traduttore Stefano Musilli, finalista Babel-BooksinItaly 2016 Continua a leggere

La poesia e lo spirito (da Nomen omen)

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La stanza chiude dentro l’invisibile:
i rami, fuori, sono un’illusione
che resta ferma, come nella mente
lo sguardo estraneo, l’ombra delle foglie.
Nel buio si nota subito la luce,
seppure impercettibile.
Non hanno più pareti, le presenze,
adesso splendono
di un oro femminile, acceso d’ambra,
sofferto nella carne.
Ma il suo segreto è l’ombra sul selciato,
la chiave nella stanza, l’inudibile.

Il miglior poeta contemporaneo è Beppe Salvia, suicida nell’85

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di Simone di Biasio

Uno dei poeti che più amo si chiama Claudio Damiani. È stato lui ad aprirmi una breccia luminosa sulla poesia italiana contemporanea. Non sono laureato in lettere, l’ultimo poeta “studiato” a scuola è Salvatore Quasimodo. E poi? Alla poesia mi ero avvicinato autonomamente, spinto pure dal fatto che nel paese in cui vivo era nato un poeta dal nome altisonante: Libero de Libero. Continua a leggere

Le ‘Americhe’ di Canino e Pieranunzi

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di Guido Michelone

Tra le migliori recenti uscite discografiche per una musica senza confini, tra poesia e spirito, questo cd Americas vede per la prima volta insieme un grandissimo interprete classico (Bruno Canino) e un insigne versatile jazzman (Enrico Pieranunzi): entrambi pianisti, sono accomunabili non solo per lunghe prestigiose carriere, ma soprattutto per il fatto che rispetto alle rispettive musiche di stretta appartenenza, entrambi si sono spesso concessi numerose libertà espressive, quasi invertendosi i ruoli: Canino ha suonato molte partiture novecentesche in cui è fortissima la reminiscenza jazzistica, mentre Pieranunzi, dal tocco sovente classicheggiate, ha riletto autori barocchi e romantici. Continua a leggere

LA LETTERA SCARLATTA. Rivelazioni, recensioni, recuperi, rigetti, rassegne, rarità, rotture e altro di Pasquale Vitagliano

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Umano troppo Umano

Ma qualcuno pensa davvero che i poeti siano migliori dei politici? Avvicinandomi, assai marginalmente, al mondo dell’editoria ho visto cose che un “giovin scrittore” non è neppure in grado di immaginare. Ad esempio, ritengo che il “Palazzo” delle grandi case editrici non sia diverso da quello dei partiti, affollato da nominati e non da eletti. In fondo, eletti ed elettori sono parole molto vicine.

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Luigi Maria Corsanico legge Rainer Maria Rilke. 2

[youtube=https://www.youtube.com/watch?v=-OPsERM-DKA&feature=youtu.be]

da qui

a cura di Luigi Maria Corsanico

 

Rainer Maria Rilke

Annunciazione  (Le parole dell’Angelo)

Verkündigung / Die Worte des Engels

Il libro delle immagini (Das Buch der Bilder, 1902) che apparve poi in nuova edizione ampliata nel 1906.

Traduzione di Giaime Pintor Continua a leggere