Archivio mensile:Marzo 2012

17. Mille luci

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Una gara da ballo! L’hai vista per caso, la notizia che ti rimette in moto. Che farai? La raggiungerai prima dell’inizio per dirle che sei di nuovo qui, che vuoi ricominciare? Che sei stato un idiota a rifiutarti, che hai deciso d’iscriverti al corso che fanno sotto casa? Ti mordi le labbra: come farai? Sei sempre stato il più negato. Continua a leggere

16. Tapis roulant

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Che hai fatto, Romolo? Per la mania dei segnalibri te ne sei andato un’altra volta. Che penserà di te? Cosa ti ha spinto a fuggire di nascosto, mentre dormiva senza sospettare nulla? Il pensiero della bambina che ti aveva detto di voler fare la commessa? Hai sovrapposto i visi, per capire se in qualche punto coincidessero: gli stessi colori, la conformazione degli zigomi, il naso, gli occhi cesellati come mandorle: basta per pensare che Veronica e la bimba senza nome siano la stessa persona? E anche se fosse? Continua a leggere

STORIA CONTEMPORANEA n.98: Almeja che visse due volte. Marino Magliani, “La spiaggia dei cani romantici”

Almeja che visse due volte. Marino Magliani, La spiaggia dei cani romantici, Milano, Instar Libri, 2010

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di Giuseppe Panella*


«Life is as tedious as a twice-told tale, / Vexing the dull ear of a drowsy man»
(William Shakespeare, The Life and Death of King John)

 

La spiaggia dei cani romantici è, in prima istanza, un omaggio alla poesia di Roberto Bolaño (Los perros romanticos è una raccolta di poesie del 2000 dello scrittore cileno ancora inedita in Italia). Ma della scrittura di Bolaño, così volutamente complessa e così piena di echi letterariamente esibiti e voluti (giusta la lezione compositiva di Jorge Luis Borges), il romanzo di Marino Magliani non ha molto. Va detto, però, che la scrittura volutamente serrata e discorsiva dello scrittore di Imperia nasconde una strategia di narrazioni e di intrecci di echi letterari molto più fitta e molto più culturalmente mossa di quanto sia confessabile a una prima lettura. La storia stessa di Almeja, ad esempio, rivela un intreccio di riferimenti che va al di là del puro e semplice aneddoto. La storia di Wakefield, protagonista di uno dei più noti e più bei racconti di Nathaniel Hawthorne ed eroe eponimo del testo contenuto nei Twice-Told Tales del 1837-1842, ricorda molto quello che capiterà al giovane Luis Enrique Dronero detto Almeja (cioè vongola) per la sua mancanza di collo e che lui vorrà coscientemente che gli accada, per delusione circa il suo destino (la donna che lo aveva seguito da Lincoln in Argentina fino a Bastieto in provincia di Imperia lo abbandonerà per andare a vivere con il cugino Ferruccio che li aveva ospitati nella sua casa) e per volontà di disincantamento nei confronti delle proprie possibilità di vivere nel mondo. Come racconta con precisione Borges in Altre inquisizioni (una raccolta di racconti che sia Bolaño che Magliani conoscono assai bene):

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15. Pillole

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La guardi di traverso, mentre dorme: hai paura che si svegli e ti sorprenda. E’ scivolata sul sedile in modo innaturale. A cosa stai pensando? Com’era difficile alzarlo dal letto e metterlo dritto sulla sedia; senti ancora il dolore dei polsi, della schiena. E poi le medicine, gli orari, la paura di sbagliare. Una lacrima scende lentamente, va a cadere sulla mano di lei, abbandonata sulla coscia: si sveglierà? Continua a leggere

Narda FATTORI – Le parole agre

L’ultima raccolta poetica di Narda Fattori, edita da L’Arcolaio di Gianfranco Fabbri, Le parole agre, richiama forse intenzionalmente, nel titolo, il noto romanzo di Bianciardi; esprimendo in effetti, in misura marcata, una visione sconsolata della vita, anche se non in modo assoluto. Come osserva Ivano Mugnaini nella sua prefazione vi “domina, certo, l’asprezza delle immagini e delle situazioni. Al suo fianco però, tenace, quasi tenuta in vita controvoglia, come qualcosa che ci esprime e ci sostenta quasi nostro malgrado, c’è, a volte, ostinata, riconoscibile al di là di ogni crepuscolo, una forma di speranza, una luce che emerge dall’ombra.” Le parole, infatti, come è dato osservare già dai primi testi, esprimono anche dell’altro: “Io gioco con le parole e con le parole/canto e rido e faccio convito/ballo la loro musica sempre variata…”  E non è poco: cosa sarebbe l’urgenza espressiva senza la gioia intima del dire, del gioco con le parole? La poesia, e l’arte in genere, non possono essere solo coercizione.  “Parlare, ascoltare. Trovare racconti mai narrati, dirli con gioia. Scoprire l’altro nelle storie che racconta” scriveva Sergio Atzeni (Passavamo sulla terra leggeri). Il gioco è anche gratuità, dedizione totale di sé stessi. Ed ecco anche la speranza a cui accenna  Mugnaini: “Ma io so che/la forza di una sola goccia/scava abissi crea stalagmiti//dentro quella goccia attendo/il diluvio che laverà via/il belletto degli istrioni/e finalmente contro il nuovo sole/solo innocenza e gratuità del fare.” Continua a leggere

Discorrendo di Connettivismo (e di “connessione”) con Alex Tonelli

Introduzione di Giovanni Agnoloni 

In vista della conferenza (dal titolo “Poesia e fantascienza: un binomio impossibile?”) che terrò sabato 31 marzo a Milano al Fanta Festival Mohole alle ore 20 (ma arrivate prima!) in Sala Vigneron (allego il programma) con Alex Tonelli, voce profondamente filosofica (ma non solo) del Connettivismo, ecco un nostro flusso-scambio di idee sui temi che tratteremo nell’occasione.

È anche un’opportunità per riflettere sui temi di fondo del Connettivismo, in una fase cruciale, in cui la nostra avanguardia letteria, che nasce dalla fantascienza, sta iniziando il percorso di infiltrazione feconda nel mainstream.

Interessante, mi viene solo da dire, che i nostri “nomi di battaglia” (“Logos” lui e “Kosmos” io) facciano singolarmente eco con i temi toccati qui di seguito.

Ecco qui il nostro scambio/flusso. Continua a leggere

14. Scrivere

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da qui

Questa stanza è da sballo, non te ne andresti mai. Ripensi alla mail che hai letto in sogno: esistono premonizioni come queste? Possibile che il sogno corrisponda alla realtà? Da quant’è che non scrivi? La visione ti ha ispirato. Riaccendi il computer, riapri il blog che avevi intitolato Idee per un romanzo. Quale idea migliore dell’amore? Naturalmente un amore tormentato. Continua a leggere

Vivalascuola. Annuncio. Non cancellate la cultura del Sud

Appello. Non cancellate la cultura del Sud

È sotto gli occhi degli operatori della Scuola l’omissione dalla storia nazionale della poesia e della letteratura del Novecento prodotta da scrittori e poeti soprattutto del Sud ma anche del Centro del Paese, come pare evincersi dalle Indicazioni Nazionali [DM 211/2010, che accompagna il DPR 89 del 15 marzo 2010, recante la “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei Licei“]. Continua a leggere

I diritti della Natura: intervista a Davide Sapienza

Introduzione e intervista di Giovanni Agnoloni

da mountainblog.it

Riporto qui il testo di presentazione di un convegno importantissimo per l’ambiente, in programma ad Alzano Lombardo (BG) il 30 marzo, su iniziava di InnTea (Innovazione Tecnologia Ambiente). Parteciperanno l’attivista internazionale Mari Margil, la procuratrice legale Francesca Mancini e lo scrittore, sensibilissimo al tema della tutela della Natura, Davide Sapienza. Segue una mia intervista all’autore.

«Ogni giorno, anche se non ce ne accorgiamo, dobbiamo fare i conti con l’emergenza: ambientale, economica, del pensiero e della governance. Questa è la vera agenda della crisi globale: come affrontare il cambiamento. Come rivoluzionare il nostro modo di amministrarci e regolamentarci. Come, quindi, dare spazio al pensiero e al sentire più avanzati, quelli che hanno riconosciuto la sorgente del male: la nostra separazione dalla fonte della vita la Terra. L’idea di una nuova forma di diritto, spiegato da Cormac Cullinan nel libro I Diritti della Terra.Wild Law(in uscita a maggio in Italia), ha portato a eventi impensabili solo dieci anni fa, come una costituzione (quella dell’Ecuador) di uno stato sovrano che prevede i diritti della Madre Terra e di un documento (la Dichiarazione Universale dei Diritti della Madre Terra), che superando il fallimento dei vertici internazionali ha unito milioni di persone che condividono una consapevolezza: “per garantire i diritti umani è necessario riconoscere e difendere i diritti della Madre Terra e di tutte le sue creature”».

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13. Eri la mia vita

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Mi sembra strano.
Cosa?
Dunque: vengo al pontile per raccogliere le idee; per caso leggo una scritta: Fofner, sei la mia vita. Qualcuno si avvicina e attacca una filippica sulle barriere che dividono la gente, su come bisognerebbe essere e su ciò che si dovrebbe fare e alla fine del discorso dichiara: io mi chiamo Fofner.
Cosa c’è di strano? Continua a leggere

La desacralizzazione di Ermanno Olmi

di Augusto Benemeglio

1. Le lacrime del vecchio Olmi.
Ermanno Olmi è il poeta solitario del cinema italiano , il poeta dell’anima, uno che ha cercato, da sempre , con assiduità e dedizione, di capire il senso della vita e il cuore dell’uomo, come il francese Bresson, il polacco Kieslowski, lo svedese Bergman, il russo Tarkovski. E’ ormai un uomo anziano , un vecchio poeta , e – come si sa – i vecchi piangono più facilmente. Anche i poeti “non fanno che piangere” . Ed io ricordo una scena televisiva , un fotogramma , una lacrima di tenera commozione sgorgare sul suo bel volto roseo e luminoso , da nordico montanaro . Il fatto, l’evento imprevisto si consumò qualche anno fa, in diretta, durante un’intervista di Giuliano Ferrara, che rimase un poco imbarazzato, “spiazzato” , da quell’improvviso scoppio di commozione del Grande Regista bergamasco mentre parlava dei suoi genitori ( il padre ferroviere, che , vittima della seconda guerra mondiale , lo lasciò presto orfano,e la madre , santa tre volte per la forza di volontà il coraggio la fede che hanno tutte le madri nel tirare avanti ,spesso da sole , la loro prole) , che gli avevano dato il bene più prezioso che possa esistere, la “vita” , e lo avevano fatto compiendo un atto “d’amore”. Olmi non seppe trattenere il classico groppo in gola , e poi le lacrime , che sgorgarono copiose sulle sue gote d’anziano fanciullo , come il pianto della vite che dal tralcio zampilla a goccia a goccia , linfa vitale , nelle immagini del suo ultimo film-documentario , “Le rupi del vino”, in cui si narra la storia eroica della viticoltura “terrazzata” che si pratica in Valtellina , patrimonio dell’Umanità, e dell’incantesimo della natura, della tenerezza e verità della poesia che riesce ad esprimere la natura, della sacralità della natura , del senso panico, il mistero, il fascino, la creaturalità della natura , che è “buona agli occhi di Dio”, che è la “strada giusta” per una possibile riconciliazione dell’uomo con il creato. Continua a leggere

Lavoratori…

Abbiamo capito che sulla questione dei licenziamenti si gioca una partita strategica di valenza nazionale e internazionale, tra oligarchie politico-economiche. Non solo, dunque, una questione di bilancio nazionale e di politica del lavoro. Per creare nuove attività produttive e investimenti, insistono i sostenitori del Governo, ci vuole flessibilità nel mercato del lavoro, con forme contrattuali che incoraggino le imprese e gli investitori, anche stranieri, ad avviare o sviluppare progetti economici senza condizionamenti normativi, nella gestione delle risorse umane: soprattutto nel momento di liberarsene, aggiungiamo. Continua a leggere

12. Fine marzo

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Che sia questo il centro del mondo? Una stanza da letto? Da quando Romolo e Veronica hanno preso a frequentarsi, la vita è cambiata. In un primo momento, la passione li ha travolti; si sono stupiti di quante cose sia possibile scoprire nel corpo dell’altro, oltre che nel proprio. I punti sensibili, le parole più efficaci, le carezze più tenere. A poco a poco, le sensazioni si sono trasferite alla lettura. Continua a leggere

FFM – Fanta Festival Mohole

da Fantasy Magazine

Il 30 e 31 Marzo 2012 il Teatro Mohole ospiterà nell’ambito della stagione 2011/2012 la prima edizione del FFM — Fanta Festival Mohole, una due giorni diretta da Mario Gazzola e dedicata al fantastico, a tutti i suoi sottogeneri (fantascienza, horror, urban fantasy, new weird, cyberpunk) in tutte le sue declinazioni linguistiche: narrativa, poesia, cinema, fotografia, fumetto, teatro.

Se nella cultura italiana spesso il fantastico è considerato una produzione di serie B, il Movimento Connettivista, certo che rappresenti invece un punto di vista privilegiato per osservare criticamente il presente, intuire possibili degenerazioni cui potrebbero condurre gli sviluppi della scienza, della tecnologia, dei media, della politica e della società contemporanea in genere, investendo la filosofia e la stessa concezione della realtà, risponde al quesito “Il fantastico sviluppa pensiero?” presentando al FFM un ampio ventaglio delle produzioni letterarie proprie e non solo: romanzi, antologie di racconti e di poesia, corti autoprodotti, live reading, performance di musica elettronica e uno spettacolo teatrale. Continua a leggere

QUEL CHE RESTA DEL VERSO n.92: L’altra faccia della luna. Roberta Degl’Innocenti, “I graffi della luna”

L’altra faccia della luna. Roberta Degl’Innocenti, I graffi della luna, prefazione di Paolo Ruffilli, Venezia, Edizioni del Leone, 2012

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di Giuseppe Panella*

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I graffi della luna, pubblicato dalle Edizioni del Leone nel 2012 con una prestigiosa Prefazione di Paolo Ruffilli, è un libro “capitale” (secondo una definizione che campeggia nella quarta di copertina). Il libro continua la linea descrittiva presente in D’aria e d’acqua le parole (uscito sempre presso le Edizioni del Leone nel 2009). Di quella prova lirica conserva il nitore e la passione struggente, il languore del ricordo, la manutenzione della memoria. Ma ora il mondo intorno sembra essere più aperto e meno sfumato nel tratto, i colori più intensi, l’occhio più vivo e meno velato dalle lacrime. La luna, nume tutelare dei poeti, non è soltanto la guardiana silente degli amori degli umani ma è anche un personaggio teatrale di cui ci si può garbatamente prendersi gioco nel descriverla:

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Il Foglio Letterario al Premio Strega

IL FOGLIO LETTERARIO EDIZIONI
Associazione Culturale
Editoria di qualità dal 1999
Sito internet: www.ilfoglioletterario.it

Il Foglio Letterario, casa editrice di Gordiano Lupi, raggiunge un nuovo successo, partecipando per la terza volta al Premio Strega dopo la presentazione nelle passate edizioni di Wilson Saba (Sole e baleno, adesso Bompiani) e Boris Virani (Mangia la zucca amore). Altri successi della Casa Editrice piombinese: la scoperta di Lorenza Ghinelli (Il divoratore, adesso Newtopn & Compton, 20.000 copie, tradotto in tutto il mondo), Sacha Naspini (Elliott), Gianfranco Franchi (Castelvecchi, Arcana), Marco Ballestracci (Instar), Alejandro Torreguitart Ruiz (Stampa Alternativa), Yoani Sanchez (Rizzoli)…
Molti giovani under 30 si sono affacciati al mondo editoriale partendo dalla nostra piccola realtà non profit, nata per contrastare l’editoria a pagamento, che si è data come manifesto il mio libro Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura (Stampa Alternativa) e i successivi Nemici miei e Velina o calciatore, altro che scrittore! (Historica).

romanzo
di CLAUDIO VOLPE

PRESENTATO AL PREMIO STREGA 2012

Il ventunenne Claudio Volpe, giovanissimo e talentuoso esordiente de Il Foglio letterario è stato presentato al Premio Strega di quest’anno da Dacia Maraini e Paolo Ruffilli. I due Amici della Domenica sono rimasti affascinati dal romanzo di Volpe, romanzo che narra in modo viscerale e con incredibile capacità narrativa una storia universale di dolore e di sofferenza, una storia di lotta interiore per cercare il proprio posto nel mondo e costruire a mani nude e a cuore spiegato la propria felicità. “Il vuoto intorno” è una spina che ti entra nell’anima e vi semina speranza e amore per l’essere umano in tutte le sue sfaccettature, è la ricerca di una felicità che non sia solo assenza di dolore ma gioia che ci circonda e ci abbraccia.

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Vivalascuola. Crescere nel tempo della crisi

In tre anni sono stati persi un milione di posti di lavoro. E sono un milione i disoccupati esclusi da qualsiasi sussidio. Ben oltre i 65.000 i lavoratori che rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione per effetto del cambiamento dei requisiti pensionistici dovuto al governo Monti. E cresce il numero degli italiani in situazione di povertà relativa: secondo l’ultimo rapporto Caritas sono 8 milioni e 272.000, il 13,8% dell’intera popolazione. In crescita rispetto all’anno precedente, quando il dato si fermava al 13,1%. Al Sud i numeri raggiungono il 74%. I più colpiti dalla crisi sono i giovani e i bambini. (vedi qui)

Chi, come Gramellini ha tacciato di fascismo la maglietta con la scritta, provi a riflettere – il vero fascismo è togliere speranza e giuste aspettative ad altri esseri umani, che poi, lesi a fatti, non possono nemmeno reagire a parole. (Giovanna Lo Presti)

Crescere nel tempo della crisi
di Stefano Laffi

Se da giovani si è figli del proprio tempo almeno quanto dei propri genitori, se c’è un’orizzontalità che taglia e crea un effetto generazione in questo momento, questa è la crisi. Materiale, a questo punto più che educativa, morale, istituzionale, ecc. Continua a leggere

Una questione di calibri

“lo sconquasso sociale e politico sarà intenso se non si arriverà ad un compromesso: potrebbe cadere il governo Monti, potrebbe sfasciarsi il Partito democratico e la sinistra italiana finirebbe in soffitta, lo “spread” potrebbe tornare a livelli intollerabili con conseguenze nefaste per tutta l’Europa”.

Questo è un passo dell’editoriale di Eugenio Scalfari su Repubblica di ieri, dedicato all’art. 18. Non fanno che ripeterlo, o con Monti o sarà l’apocalisse. Continua a leggere

Antonio Tabucchi. MORTE DI UNO SCRITTORE DI NOTTURNI.

Scrittura e ricerca letteraria in Antonio Tabucchi

«L’inazione consola di ogni cosa. Non agire ci dà tutto. Immaginare è tutto, purché non tenda all’azione. Nessuno può essere re del mondo se non in sogno. E ognuno di noi, se si conosce veramente, vuole essere re del mondo. Non essere e pensare è il trono. Non volere e desiderare è la corona. Avremo ciò a cui rinunciamo perché, sognando, lo conserviamo intatto»
(Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares)

Volevo molto bene ad Antonio Tabucchi al di là della stima che provavo per lui come romanziere e come studioso di letteratura portoghese e mi dispiace non averlo potuto dire prima che si imbarcasse per il suo ultimo viaggio verso Lisbona e la terra lusitana. Ma i suoi ultimi libri (a partire da Gli zingari e il Rinascimento del 1999 uscito per Feltrinelli fino agli ultimi racconti mescolati ad immagini di Racconti con figure pubblicati da Sellerio nel 2011) mi erano piaciuti meno dei suoi primi, straordinari romanzi degli anni Settanta e Ottanta. Continua a leggere

Il ‘tentativo’ di George Perec

di Guido Michelone

In occasione del trentennale della scomparsa dell’Autore, l’editrice Voland pubblica Tentativo di esaurimento di un luogo parigino. Telp.1, uno scritto di George Perec inedito per l’Italia: si tratta forse del modo migliore per ricordare un grandissimo poeta e romanziere, forse tra i massimi rappresentanti della nuova letteratura novecentesca, scuramente tra le personalità di genio sia dell’avanguardia internazionale sia della cultura francese.
La traduzione e la curatela da parte di Alberto Lecaldano, che firma anche un’esauriente postfazione, rendono quindi un ottimo servigio alla memoria di uno scrittore ancora in parte sconosciuto o sottovalutato nel nostro Paese, benché le sue opere perlopiù narrative – tutte edite nel giro di tredici anni tra il 1965 e il 1978 – siano tradotte e pubblicate anche da noi: Le cose, La scomparsa, W o il ricordo dell’infanzia, Mi ricordo, La vita istruzioni per l’uso. Magari il fatto che George Perec non sia vissuto a lungo – nasce nel 1936 e muore nel 1982 – conducendo una vita tranquilla (le cui stravaganze restano solo nella scrittura e nel taglio di barba e capelli, a differenza di tante esistenze sregolate e perciò idolatrate dai giovani lettori, a cominciare da arcinoti beatniks) o che la sua prosa non risulti facile o accomodante, non lo rende certo uno scrittore di moda né allora né oggi. Continua a leggere