Negli anni tra il 1896 e il 1901 (rispettivamente nel 1896, 1897, 1899 e 1901), Anatole France scrisse quattro brevi volumi narrativi (ma dal taglio saggistico e spesso erudito) che intitolò alla fine Storia contemporanea. In essi, attraverso delle scene di vita privata e pubblica del suo tempo, ricostruì in maniera straordinariamente efficace le vicende politiche, culturali, sociali, religiose e di costume del tempo suo. In particolare, i due ultimi romanzi del ciclo presentano riflessioni importanti e provocatorie su quello che si convenne, fin da subito, definire l’affaire Dreyfus. Intitolando Storia contemporanea questa mia breve serie a seguire di recensioni di romanzi contemporanei, vorrei avere l’ambizione di fare lo stesso percorso e di realizzare lo stesso obiettivo di Anatole France utilizzando, però, l’arma a me più adatta della critica letteraria e verificando la qualità della scrittura di alcuni testi narrativi che mi sembrano più significativi, alla fine, per ricomporre un quadro complessivo (anche se, per necessità di cose, mai esaustivo) del presente italiano attraverso le pagine dei suoi scrittori contemporanei. (G.P)
di Giuseppe Panella
10. La Storia e le passioni. Stefano Berni, La pazza morale, Firenze, Polistampa, 2009
Non è soltanto una storia d’amore questa scritta e consumata in meno di cento pagine da Stefano Berni. E’ contemporaneamente anche un romanzo storico (ambientato nel 1877 in una plumbea Firenze che ha da poco perduto il suo ruolo di Capitale dell’Italia unita) e un roman philosophique (e cioè di storia delle idee, sulla dimensione repressiva e sociale della “nuova psichiatria” susseguita all’intuizione di Philippe Pinel di liberare i malati di mente dalle catene e di curarli come esseri umani ammalati). Continua a leggere→