Archivio mensile:Febbraio 2021

Lirico terapia. Giovanni Giudici, Via Stilicone.

Via Stilicone

Via Stilicone è a Milano una 

Fra le vie piú tristi che io conosca –

Una fila di case e quasi niente 

A confortarle dalla parte opposta


Dove mangiano alle notti 

Di uno scalo e di un cimitero 

Le luci delle sue finestre 

Occhi di fatiscente impero


Come la fronte di chi stando 

A un nudo tavolo altra fronte 

Cerca a cui stringersi posarsi 

Ma nessuna gli risponde


E giú si piega e si abbatte 

Si fa cuscino delle braccia 

Vuole scappare da se stesso

Sparire alla propria faccia


Strada uguale a dove sbando 

Piú ogni giorno o amica mia 

Al Senzafondo al nome Morte 

Che ha per compagna Follía


Via Stilicone è a Milano la via

Piú vulnerabile che io conosca –

Una fila di case con paura 

Del buio dalla fronte opposta

***

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Lirico terapia. Sujata Bhatt, Un’altra storia.

Sujata Bhatt

Un’altra storia

I

Il grande Pan non è morto;

è solo emigrato

in India.

Qui gli dèi girano indisturbati,

travestiti da serpenti o da scimmie;

ed è peccato

trattare male un libro.

È peccato spingere un libro da una parte

                     con il piede,

è peccato sbatterlo forte

                     contro un tavolo,

è peccato buttarne uno sbadatamente

                       dall’altra parte della stanza.

Devi imparare a girare le pagine con garbo,

senza disturbare Sarasvati,

senza offendere l’albero

dal cui legno è stata fatta la carta.

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Poesia italiana del XXI secolo

Alfonso Guida è nato nel 1973 a San Mauro Forte, in Lucania, dove vive. La sua opera prima è Il sogno, la follia, l’altra morte a cura del Laboratorio delle Arti, Milano, seguita dalla plaquette Le spoglie divise (Quindici stanze per Rocco Scotellaro). Suoi versi sono apparsi su diverse riviste e antologie italiane, fra le quali Poesia. Ha approfondito in particolare l’opera di Beppe Salvia, Dario Bellezza, Amelia Rosselli e Paul Celan. Con Poiesis, ha pubblicato nel 2011 la raccolta Il dono dell’occhio e nel 2012 il lungo poema Irpinia. Nel 2013, per Aragno, è uscito il diario in endecasillabi sciolti Ad ogni passo del sempre. Nel 2014 ha pubblicato per LietoColle, L’acqua al cervello è una foglia, raccolta di madrigali dedicati, omaggio a Petrarca, Buonarroti, Pascoli. Nel 2015, per Il Ponte del Sale, Rovigo, pubblica Poesie per Tiziana, il compendio di un’esperienza psichiatrica e psicoanalitica di oltre ottomila versi. La sua ultima raccolta è Il luogo del sigillo del 2017 per Fallone Editore.

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Andrea legge nel tubo: un brano da “Tre uomini in barca” di Jerome K. Jerome

Le ‘letture’ di Andrea Sciuto.

Nato in provincia di Bergamo da genitori siciliani, Andrea Sciuto vive tra Catania e Bergamo, dove lavora come insegnante di lettere. Fa parte del Circolo dei Narratori di Bergamo, gruppo di volontari che organizza iniziative di promozione della lettura insieme alle biblioteche pubbliche.
Oggi Andrea legge un brano da Tre uomini in barca di Jerome K. Jerome, cap. 4.

 

Lirico terapia. Giovanni Giudici, Questo caro sgomento.

Questo caro sgomento

L’infanzia dalle lunghe calze nere

Logorate ai ginocchi sugli spigoli

Dei banchi, l’infanzia delle preghiere 

Assonnate ogni sera, delle nere

Albe dei morti, della litania

Di zoccoli cristiani sul selciato,

L’infanzia che m’ha dato 

Questo caro sgomento mio d’esistere…

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Evidenza

Perché non si crede all’amore? Dio ci dà segni innumerevoli della Sua provvidenza, della cura che arriva al sacrificio di sé. La domanda, forse, va formulata in altro modo: non tanto perché, ma come diventare consapevoli di tanta evidenza.

Il corpo redento della donna contemporanea, di Prisco De Vivo.

Non sapevate voi” – scriveva San Paolo ai Corinti – “che il vostro corpo è il tempio dello spirito santo che è in voi, che avete ricevuto da Dio e che voi non appartenete a voi stessi? Che siete stati comprati a un caro prezzo” (I Cor. 6:15,19,20).

Risorgere dalla nefandezza degli istinti sessuali, portare il corpo a diventare un contenitore di luce, pulito e purificato come porcellana fino a divenire un riflesso interiore di bellezza animato dal cuore e dallo spirito.

Su questo crinale si è mossa la grande ispirazione di Santa Teresa d’Avila dettata da un trascinamento mistico verso Gesù. Costei nella sua vita ha abbandonato tutte le esigenze del suo giovane e avvenente corpo per andare in sposa a Cristo. La sua passione verso Cristo faceva sì che lei abbracciasse la sofferenza tutti i giorni.

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Da dove viene

Da dove viene la gioia? Ci illudiamo cercandola qua e là, strappando qualche effimera soddisfazione. Ma la gioia non è auto prodotta, arriva in dono. Può giungere soltanto da chi ne ha in abbondanza e non teme , condividendola, di perderla.

Lirico terapia. Luciano Erba, Abito a trenta metri dal suolo.

Abito a trenta metri dal suolo

Abito a trenta metri dal suolo 

in un casone di periferia 

con un terrazzo e doppi ascensori.

Questo era cielo, mi dico attraversato secoli fa 

forse da una fila di aironi 

con sotto tutta la falconeria 

dei Torriani, magari degli Erba

e bei cavalli in riva agli acquitrini.

Questo mio alloggio e altri alloggi

libri stoviglie inquilini

questo era azzurro, era spazio

luogo di nuvole e uccelli. 

L’aria è la stessa: è la stessa?

sopravvivere: vivere sopra?

Non so come mi sento agganciato

la sera ha tempo di farsi piú blu 

da un pallido re pescatore

o, di passaggio qui in alto, 

dal vero barone di Múnchausen.

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La qualità del viaggio

Se ci fanno del male, reagiamo male. Questo è l’istinto. Se ci fanno del male, reagiamo bene. Questo è lo spirito. Il tagliando annuale – ma sarebbe meglio giornaliero – dovrebbe concernere questo: sono materia, o materia spiritualizzata? Sono carne o spirito incarnato? Da ciò dipende la qualità del viaggio.

Un romanzo sul giornalismo. Guido Michelone dialoga con Remo Bassini, autore di “Forse non morirò di giovedì”

“Cinquantadue anni, ma certi giorni ha cent’anni e certi giorni ne ha dieci. Ha la saggezza di un vecchio capo indiano, ha lo sguardo curioso del bambino, che vuole andare a fondo, scoprire la vita, imparare. Un direttore anomalo, un uomo che ha fatto della verità e della libertà le bandiere sue e del giornale che dirige. I lettori del direttore Antonio Sovesci sanno che lui non li tradirà mai, perché sanno che il direttore Sovesci ha un difetto, un difetto che è in realtà un pregio: non sa o non vuole mentire”. 

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Della vita

Raccontarti a Gesù: sembra strano, finché non lo fai. Davvero potresti interessargli? Che gli importa delle tue quattro cose? Poi ricordi: è morto per me. Per Lui sono importante, se è arrivato a questo. Forse mi tocca rivedere qualcosa di ciò che ho pensato della vita.

Lirico terapia. Giovanni Giudici, Cambiare ditta

Cambiare ditta

Non puoi cambiarti, ma almeno cambia ditta, 

Il posto di lavoro è piú che una metà 

(Inutilmente resisti) della tua anima:

E quante cose per te cambieranno!

Avranno altri volti e strade le tue mattine, 

T’illuderai quasi di aver cambiato città, 

Di avere davanti una vita. Un nuovo gergo 

Imparerai nelle file dei nuovi conservi:

Ti ci vorranno due mesi per scoprirlo banale. 

E poi nuovi padroni, nuove regioni dei tuoi nervi 

In evidenza agli uffici del personale,

Nuovi prodotti e una nuova misura

Di quel che è bene e male – ed infine te stesso 

Di cui tutti diranno che sei nuovo.

Annuncerai ai lontani la tua novità:

“Questa mia è per dirti che adesso mi trovo…”

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La partita

Si può gioire nella sofferenza? A prima vista è impossibile. Siamo sempre propensi al benessere, è la natura che avanza i suoi diritti. Eppure c’è Qualcuno che ha gioito patendo, il Salvatore. Riusciremo a comprenderlo? È qui che si gioca la partita.

Poesia italiana del XXI secolo

Maria Grazia Palazzo è nata nel 1968 a Martina Franca, dopo gli studi classici e di Giurisprudenza ha esercitato per lungo tempo la professione forense. Vive a Monopoli dal 2006 ed a partire dalla seconda laurea in Scienze Religiose (2015) è impegnata nella costruzione di un nuovo percorso lavorativo e creativo. Dal 2014 infatti è mamma adottiva di Amit. Attualmente è insegnante precaria di religione cattolica. Ha esordito in poesia con la sua prima raccolta Azimuth, Lietocolle, 2012. Ha pubblicato di seguito In punta di piedi, Terra d’ulivi, 2017, e nel 2018 il poemetto Andromeda, I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. Nel 2020 il suo ultimo lavoro in poesia, Toto Corde è stato pubblicato con La vita Felice.  Sta lavorando alla riscrittura di un saggio dal titolo Per un’ermeneutica delle differenze, che tenta di tener conto anche di alcune prospettive degli studi di genere nella teologia delle donne.  

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