Da cosa è attratto Gesù? Da un bel paesaggio? Quello l’ha fatto Lui. Da cosa, allora? Dall’anima umile, che si lascia plasmare da Lui liberamente e per amore.
Archivio mensile:Agosto 2019
Guglielmo APRILE. Il talento dell’equilibrista.
Guglielmo APRILE
Il talento dell’equilibrista
Giuliano Ladolfi Editore (2018)
*
Visione adulta
Se un tempo amammo
non serve ricordarsene, oggi
che le grandi abetaie del Cretaceo
sono spente, sepolte
Cos’altro
Ornithology 44. Saba
«È un pettiazzurro… Cosa vuoi che sia Einstein in confronto.
(Non buttar via. Posso un giorno averne bisogno).»
Annotazione manoscritta da Umberto Saba su volantino pubblicitario di un manuale di birdwatching [“studio delle voci degli uccelli”] in lingua tedesca.
*
Al lettore
Se leggi questi versi e se in profondo
senti che belli non sono, son veri,
ci trovi un canarino e tutto il mondo.
*
Fratellanza
Ho fatto un sogno, e all’alba lo ritrovo.
Parlavano gli uccelli, o in un uccello
m’ero, io uomo, mutato. Dicevano:
NOI DI BECCO GENTILE AMIAMO I FRUTTI
SAPORITI DEGLI ORTI. E SIAMO TUTTI
NATI DA UOVO.
Proprio il sogno d’un bimbo e d’un uccello.
*
Pettirosso
Trattenerti, volessi anche, non posso.
Vedi, amico del merlo, il pettirosso.
Quanto ha il simile in odio egli di quella vicinanza par lieto.
E tu li pensi compagni inseparabili, anche agli orli
di un boschetto sorpreso li sorprendi.
Ma un impeto gioioso al nero amico,
che vive prede ha nel becco, l’invola.
Piega un ramo lontano, cui non nuoce,
se un po’ ne oscilla, l’incarco; la bella
stagione, il cielo tutto suo l’inebbriano,
e la moglie nel nido. Come un tempo
il dolce figlio che di me nutrivo
si sente ingordo libero feroce;
e là si sgola.
*
Umberto SABA, Uccelli. Quasi un racconto (1948-51)
in Tutte le poesie, a c. di Arrigo Stara
“I Meridiani”, Mondadori, Milano, 1998
Andarsene
Luigi Maria Corsanico legge Trilussa. 3
Scomodità
Buona lettura 18: “L’erbario di Libereso” di Libereso Guglielmi
“BUONA LETTURA” 18: “L’erbario di Libereso” di Libereso Guglielmi
Buona lettura è una rubrica curata da Mara Pardini. Uno spazio per “assaggiare” libri buoni, ovvero utili, piacevoli, intelligenti, capaci di lasciare un segno nell’immaginazione di chi li sfoglia.
Un taccuino per catturare le impressioni, i messaggi e le parole che escono di pagina in pagina ma anche per incontrare scritture nuove e legate all’attualità.
Un angolo per parlare di libri e condividere il gusto di una buona lettura.
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Gli acquerelli, le matite, gli appunti si susseguono di pagina in pagina, piccoli e grandi tasselli pronti a raccontare la storia di Libereso Guglielmi e la sua immensa conoscenza botanica.
È L’erbario di Libereso (Pentàgora Edizioni) che propone le meraviglie della natura attraverso la matita del giardiniere di Calvino.
Curato da Claudio Porchia, il bel volume svela come il disegno fosse lo strumento per eccellenza per fissare forme e colori, nomi e caratteristiche degli incontri di Libereso con le piante e i fiori con cui si imbatteva camminando per i boschi, le colline, i monti, i prati e, soprattutto, nutrendosi di ogni tipo di pianta. Continua a leggere
Doni
La poesia della settimana. Rainer Maria Rilke
È l’ora! Mi sfiora
un tocco metallico e chiaro:
i sensi tremano. Sento di farcela –
e afferro il giorno, la sua molle creta.
Era incompiuto il mondo prima
che lo guardassi e fermo il divenire.
Ora il mio sguardo è maturo, e ogni cosa
cede al suo volere: è una sposa.
Amo persino la più piccola.
La dipingo immensa su sfondo d’oro,
la innalzo e non so a chi
schiuderà l’anima…
[Rainer Maria Rilke, da Il libro d’ore,
Das stunden buch, in Rilke, Vita, poetica, opere scelte, Il Sole 24 ORE, 2008]
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Luigi Maria Corsanico legge Enrico Toso
L’infinito
Frammenti di Cinema # 18
Se Renato Zero, nella famosa canzone, il triangolo non l’aveva considerato, ironizzando su se stesso, cinema e letteratura invece lo hanno fatto, eccome. L’antropologo René Girard parte da un commedia minore di William Sheakespeare per fondare la tesi che tutta l’opera del bardo si fondi sul sentimento mimetico, ovvero sull’invidia verso l’altro, quasi sempre incentrata sul desiderio sentimentale. Ne I due gentiluomini di Verona, Valentino e Proteo si contendono Silvia. Ma alla fine Valentino cede Silvia all’amico. Questo intreccio, solo apparentemente semplice, lo ritroviamo nel cinema, seppure con un esito più tragico. In Giù la testa di Sergio Leone un triangolo amoroso è alla base dei flashback di Séan l’irlandese, esperto di esplosivi e in passato membro dell’IRA, l’esercito repubblicano che combatte contro la corona inglese. Si scoprirà che dovette fuggire dalla sua patria perché tradito, sotto tortura, dall’amico John, con cui condivideva una donna che nel racconto resta senza nome.
Sempre lo stesso
Uno e due
La poesia della settimana. Franco Fortini
Il merlo
Uccello che dici “anima
risorgi”, gridi dalla selvetta
d’aceri e ghiande, merlo
d’amarezza, e dal vino
di viole e da cave
d’alabastro o deboli croci
dell’Aventino,
sì, dici, la mente sfinita
annegala e le rughe
nella fonte di giovinezza
che in mezzo al bosco sempre sta
dov’è il paradiso d’edere,
dove il risveglio è riso
e la tua nota non nuoce.
E dove ogni cosa è com’era
per virtù di siepi nitida
in specchi di solchi e nubi
al giovane di cera e veemenza
che nel vento ti udiva
di Pasqua lodare l’ora
e il convento nel blu spariva.
O ridicolo mite vacuo
detto anima mia risorgere
è, lo sai, di chi nulla ricorda.
E invece che Irlanda di morti
narrò mai, di che peregrine
erbe balbetti, di che limbo rivolo
gelidissimo sei.
[Franco Fortini, Poesie scelte (1938-1973), Oscar Mondadori Poesia, 1974, pp. 157-158]