Archivio mensile:Settembre 2021

“Senza” di Lanfranco Caminiti

Ho iniziato Senza ieri sera, prima di addormentarmi. Nel sonno la cadenza delle parole pronunciate con l’accento scillacariddico di Lanfranco Caminiti ha continuato a suonarmi nelle orecchie, svegliandomi presto stamattina, da un sogno pieno di rimpianto e nostalgia. E ho finito di leggere.

Senza è un memoir della perdita di qualcosa che va oltre l’amore, è un canto dell’appartenenza. Non c’è altro filo che non quello delle fasi del ricordo e del pungolo del dolore, non c’è cronologia in queste lettere spaiate che sono all’improvviso tu eri e poi invece lei era, come ogni volta ci fosse un destinatario diverso, ma alla fine sono per tutti e di tutti, col loro tornare incessante di onde sulla riva, irregolari come singhiozzi. Lettere di amore e di morte di cui si ricorda la distanza infinita del prima e l’impossibile presenza dell’oggi. Continua a leggere

Bomba al cuore di Göteborg

[NB. L’articolo è stato aggiornato il 30 settembre a seguito degli sviluppi sulle indagini poliziesche]

Ieri mattina poco prima delle cinque, mentre tutti dormivano, qualcuno ha fatto scoppiare un ordigno nell’androne di un palazzo in pieno centro, nel cuore benestante di Göteborg.
Conosco a memoria il brusio di ogni neon, il click di ciascun pulsante, la voce registrata degli annunci dell’ascensore e il cigolio di ogni porta, di quell’androne. Ci ho abitato per cinque anni, fino all’anno scorso.
Il palazzo è degli anni ’70 e interamente dedicato a ospitare appartamenti da affitto, in una zona altrimenti popolata da sontuosi palazzi primo novecento abitati dalla élite gossemburghese. Continua a leggere

Lirico terapia. Mario Luzi


Sulla riva

I pontili deserti scavalcano le ondate,

anche il lupo di mare si fa cupo.

Che fai? Aggiungo olio alla lucerna,

tengo desta la stanza in cui mi trovo

all’oscuro di te e dei tuoi cari.

 

La brigata dispersa si raccoglie,

si conta dopo queste mareggiate.

Tu dove sei? ti spero in qualche porto…

L’uomo del faro esce con la barca,

scruta, perlustra, va verso l’aperto.

Il tempo e il mare hanno di queste pause.

La vita ha questa cadenza, questo ritmo, che Luzi riesce a fotografare con arte singolare.

Chandra Candiani, “Un libro disordinato è un invito alla sovversione”


Foto di Alessandro Ripamonti

Su Questo immenso non sapere di Chandra Candiani
di Giorgio Morale

Questo immenso non sapere. Conversazioni con alberi, animali e il cuore umano, il nuovo libro di Chandra Candiani, pubblicato nella collana einaudiana di saggi brevi “Vele”, è una sorta di manuale per “svegliare la vita perché ci dia una mano”. Continua a leggere

Lirico terapia. Attilio Bertolucci


La neve


Come pesa la neve su questi rami

come pesano gli anni sulle spalle che ami.

L’inverno è la stagione più cara,

nelle sue luci mi sei venuta incontro

da un sonno pomeridiano, un’amara

ciocca di capelli sugli occhi.

Gli anni della giovinezza sono anni lontani.

Che relazione c’è tra la neve, l’amore e il tempo? Attilio Bertolucci  ci lascia una domanda che non può non coinvolgerci.

Recensione di Guido Michelone a “Portami il diario”, di Valentina Petri

“Portami il diario…” è una frase che ho sempre sentito fin dalla voce del severo maestro di quinta elementare, ma con una piccola leggera aggiunta: “…che ti faccio la nota!”. Nota di indisciplina, naturalmente, che rendeva il malcapitato studente, talvolta innocentissimo via via pallido, atterrito, paonazzo, rabbioso, piangente. Certo, nell’istituto professionale in cui è ambientato il recente romanzo Portami il diario di Valentina Petri ho constatato che in fondo le note non abbondano, come magari vorrebbero alcune colleghe della protagonista, supplente,, in attesa di vincere la cattedra per l’anno successivo. Continua a leggere

Abisso

Gesù tiene molto al fatto che noi lo pensiamo. Siamo lontani dal comprenderlo: riteniamo che un Dio sia superiore a queste cose. È il modo migliore per perdersi una possibilità di relazione, per convincersi che tra il Cristo e l’uomo c’è un abisso invalicabile.

Lirico terapia. Giorgio Bassani


Saluto a Roma

Addio, arena di calce, addio diamante,

il tuo cielo su me è un chiuso volto;

lascia ch’io torni al mio paese sepolto

nell’erba come in un mare caldo e pesante.

 

Porte roventi nel cielo distante,

nero è il tuo sole, nera è la tua luna.

Carne senza rimpianti, riso senza nessuna

memoria: addio città senza speranza.

 

Perché io so le tue vie, diritte spade, i suoni

delle tue piazze celesti; ma so il vento

che ti affila, il lamento

delle tue nascoste stazioni.

 

No, la tua fronte non splende di grazia.

Chi ti raccoglierà, grido di giubilo?

L’iride che ti specchia è senza nubi.

Sei sola, dentro le tue mura di spazio.

La città cambia a seconda dello sguardo. Questo è lo sguardo dei versi di Giorgio Bassani sulla capitale.

Poesia italiana del XXI secolo

Vincenzo Mascolo è nato a Salerno nel 1959 e vive a Roma. Ha pubblicato Il pensiero originale che ho commesso (Edizioni Angolo Manzoni, 2004), Scovando l’uovo (appunti di bioetica) (LietoColle, 2009) e Q. e l’allodola (Mursia, 2018). Ha curato alcune antologie per la casa editrice LietoColle tra cui, insieme a Giampiero Neri, Quadernario – venticinque poeti d’oggi (2012). Nel 2019, per un progetto benefico della Fondazione Sanità e Ricerca, ha coordinato l’antologia di poesie e saggi Piccolo dizionario della cura (Mursia). Dal 2006 è il direttore artistico di Ritratti di poesia, manifestazione di poesia internazionale promossa da Fondazione Roma.

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“Le verità bugiarde”, di Marisa Papa Ruggiero

Recensione di Francesco Improta

Le verità bugiarde, di Marisa Papa Ruggiero (ed. Oedipus)

Credo che si tratti della riedizione di un libro scritto da Marisa Papa Ruggiero nella prima decade del terzo millennio e pubblicato nel 2008 da Il laboratorio/edizioni. L’autrice vi ha apportato, comunque, sostanziali modifiche a livello strutturale: i dialoghi non sono più quattro, ma soltanto tre, mancano, inoltre, le due incursioni conclusive, critiche ma appassionate, su Andrea Sparaco, di cui quest’anno ricorre il decennale della scomparsa, e Mario Persico, di cui viene riportato, in copertina, Il viaggio patafisico. Con quest’operazione di riduzione e decurtazione, che non è e non vuole essere di semplificazione, che sarebbe in ogni caso banalizzazione, Marisa Papa Ruggiero, che tra le altre cose è una pittrice di spessore e una critica d’arte raffinata, snellisce il volume, liberandolo da una certa gravità “accademica”, e finisce col concentrare la sua attenzione e quella dei lettori sugli aspetti filosofici della sua indagine linguistica e letteraria. Continua a leggere

Tener conto

Offrire a Gesù il momento presente, con semplicità: è la chiave per agire in sintonia con Lui, con noi stessi e con gli altri. I Padri della Chiesa invitavano a tener conto dello Spirito Santo: amare, in effetti, è proprio questo.