Il quarto appuntamento di questa rubrica è dedicato a Elisabetta Mastrocola, una grande affabulatrice.
Le mie motivazioni
Raccontare le motivazioni che mi hanno spinta a scrivere è un po’ come scavare per arrivare alla fonte sotterranea di un passato remoto difficile da raggiungere. Aiuta, più della memoria, la scoperta ogni volta rinnovata di una verità che si rivela solo con gli strumenti propri della scrittura: una penna, dei fogli, una tastiera. Quel che succede, a me come credo anche tutti gli altri scrittori, è di trovarsi sopraffatti da una valanga di emozioni, sensazioni e pensieri che hanno l’impellente bisogno di essere raccontati dapprima alla rinfusa e con passione, poi con ordine e precisione.
Ne deriva un appagamento totalizzante. È come se in quel preciso momento tutta la vita fosse lì, come se non ci fosse nient’altro che stare in quello spazio circoscritto eppure infinito.
Vivere di scrittura ti fa inventare la vita giorno per giorno, ti fa essere nel mondo ma in un modo inusuale, ti fa essere sognatrice e concreta, libera ma legata ai tuoi personaggi che se ne infischiano di essere invadenti. Personaggi che diventano presenze con cui avrai a che fare a lungo e che vedi solo tu, creature immateriali ed eterne, che rimangono giovani mentre tu invecchi. Continua a leggere