Seconda risposta
Mio Caro Daniele,
Ancora una volta trovo difficoltà a scriverti. Del resto, perché dovrei farlo? Tu sei fuggito via, sei ormai a Potenza, io sono rimasto qui e ho dovuto ricostruirmi una tana solitaria dove dormire? Rifugiarmi? Semplicemente attendere? E che cosa poi? Mi scrivi che Rosaria ti ha sconvolto la vita. Immagino che anche tu, in qualche modo, abbia dovuto innalzare mura dove custodire le assenze, credo. Quella di Rosaria, innanzitutto, ma anche la mia, e quindi la tua innocenza che portavi a spasso con me, la sera, per la via del paese, in un rigurgito di tardiva adolescenza che accettavamo, cercavamo, anzi. Rosaria…