Archivio mensile:Ottobre 2020

Casse di fuga. Il poeta ritrovato di Canetti

di Giuseppe Ferrara

Nella sua autobiografia, Elias Canetti [1] si mostra circondato dal fumo di un incendio. In un gioco di rimandi, tra finzione e realtà, si tratta del fumo dovuto ai libri che il protagonista del suo romanzo, Auto da fé [2], ha bruciato. Volendo calare il “gioco” nella cruda attualità, questo fumo “eliatico” potrebbe essere quello del recente incendio doloso alla libreria di Centocelle, La pecora elettrica, ma potrebbe anche rappresentare un falò metaforico dei libri scartati, esclusi, censurati: quei libri che non avrebbero il diritto di varcare le soglie delle biblioteche perché messi all’indice da sedicenti “commissioni cultura”, come sta accadendo nella città di Ferrara.

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Poesia italiana del XXI secolo

Silvia Rosa è nata a Torino nel 1976, dove vive e insegna. Laureata in Scienze dell’Educazione, ha frequentato il Corso di Storytelling della Scuola Holden (2008/2009). È vicedirettrice del blog “Poesia del Nostro tempo”, dove si occupa tra l’altro delle rubriche “Confine donna: poesie e storie d’emigrazione” e “Scaffale poesia: editori a confronto”, ed è redattrice di “NiedernGasse”, dove cura le rubriche “L’asterisco e la Margherita”, firmandosi con il nome di Margherita M. e “Fuori banco: cronache dalla scuola degli ultimi”. Collabora con il blog Margutte e fa parte della redazione di “Argo annuario di poesia”. È tra le ideatrici del progetto “Medicamenta: lingua di donna e altre scritture”, che propone una serie di letture, eventi e laboratori rivolti a donne italiane e straniere, con le loro narrazioni e le loro storie di vita. Ha intervistato e tradotto alcuni poeti argentini, dando vita al progetto Italia Argentina ida y vuelta. Incontri poetici, pubblicato nel 2017 in e-book (edizioni Versante Ripido ? La Recherche). Tra le sue pubblicazioni: le raccolte poetiche Tempo di riserva (Giuliano Ladolfi Editore 2018), Genealogia imperfetta (La Vita Felice 2014), SoloMinuscolaScrittura (con prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti, La vita Felice 2012).

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Avorio di sposa, di Giorgio Stella

Dedicata alla delega defunta

Missione compiuta

All’alveare

Nelle nespole

Cadute sull’ala

Dell’argilla canta

Diamanti siamesi

Nell’ottica di una formula

Prima di questi sieri?

Eri di spalle sopra

La sedia a dondolo

Tra il miracolo e il ricordo

Addio ai fari

Nel coccio di seta

[Perché] la betoniera

Impasta celebre

L’essere o non sia

La fibra di gettone

A sonagli dei parchi

Per gioco

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La scia

Seguendo Gesù si trova il filo d’oro, la scia luminosa che unisce terra e cielo e che sempre cerchiamo, nel profondo. Finché non l’abbiamo intercettata ci sentiamo insoddisfatti, irrealizzati. Ma Gesù cammina sempre, e noi sempre possiamo seguirlo.

Unione

Gesù non si allontana da noi un solo istante. Neanche le cose più umili ne distolgono l’attenzione. Anzi, preferisce la piccolezza, è attratto da ciò che scartiamo e denigriamo. Vuole essere amato come il più caro degli amici, soffre per la nostra tiepidezza, ci esorta all’unione.

Gian Piero Stefanoni, Il tuo sacerdote

a tutti i consacrati- uomini e donne- a me cari

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– Nessuno verrà a separare i vivi dai morti                                                                            se questo regno non avrà fine.

Cristina Alziati

IL TUO SACERDOTE

a Don Antonio

Sostieni il tuo sacerdote,

non è facile stare alla presenza

nella custodia del senso.

La parola nella sua lingua rischia la regola

che un abile buffone restituisce

nella forma separata dall’uomo.

Resta col tuo sacerdote,

sii sacerdote nel ministero anche della sua luce.

Passa da una solitudine accesa

la trasmissione che viene dalla notte,

il gemere di Dio alla sua nuova nascita.

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Nonostante

A Gesù fa piacere che ci avviciniamo a Lui nella folla, perché la folla lo ritiene sempre morto. Così dice a Gabrielle, nella metropolitana di Parigi. È nella folla che dobbiamo seminare, come sui sassi, sulla strada, tra i rovi. Qualcosa spunterà, dallo sperare contro ogni speranza, dal crederci, nonostante tutto.

Van Gogh 3. La mostra di Padova

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Settembre 1880, esattamente 140 anni fa, Borinage, regione carbonifera in Belgio. Fine di luglio 1890, Sud della Francia, 130 anni fa.
La folgorante parabola artistica di Vincent Van Gogh si sviluppa entro la durata tanto breve quanto esatta di dieci anni (e la sua conclusione, come è noto, è insieme esistenziale, biografica, coincidendo con la morte del pittore).

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Difficile

Gesù legge nel cuore, vede le intenzioni. Per questo la priorità è il porgere, l’offrire, lasciando che prenda di noi ogni cosa e la trasformi, per i Suoi meriti la renda bella. È difficile? Anche se lo fosse, varrebbe la pena.

Straordinaria

Quello che Mi si dona fa parte di Me, in cui niente muore, dice il Cristo alla Bossis. E la invita a donarsi, perché quello che ciascuno può fare è irripetibile. Come fare a meno di questa testimonianza straordinaria?

Da “Il mio amico”, di Daniela Matronola

Dalla raccolta di racconti Il mio amico, di Daniela Matronola (ed. Manni)

Prefazione di Paolo Di Paolo

“Domare il dolore”

Era da un po’ che non trovavo – in un racconto, in un romanzo – un amico, un grande amico, uno misterioso come Meaulnes, o irraggiungibile come Gatsby. L’elettricità che sprigiona un nostro amico: uno che sa scrivere canzoni, il fratello maggiore acquisito che ti insegna come comportarti con le ragazze, l’adolescente cresciuto, «sensuale inconsapevole». Il mio amico è il racconto che dà il titolo alla raccolta di Daniela Matronola; ed è un ottimo campione della sua scrittura giocosa, verrebbe da dire “seriamente giocosa” – se la letteratura è un gioco serio –, con l’ironia sottilissima che la percorre, un esercizio dell’intelligenza che fa crepitare un inciso o un parentetico, che sovraccarica un aggettivo anche semplicissimo, che dirada gli eccessi di cupezza anche quando il tema è la morte. Humour, potremmo dire conoscendo le passioni e competenze di anglista dell’autrice. Ma non basta, perché sarebbe uno sguardo “da fuori”.

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Poesia italiana del XXI secolo

Stefano Modeo è nato a Taranto nel 1990. Vive e lavora come insegnante a Ferrara.“La Terra del Rimorso” (ItalicPequod 2018) è la sua opera prima. Alcune sue poesie sono state pubblicate su: L’Ulisse, Versodove, Poetarum Silva, Poesia di Luigia Sorrentino, il blog di Roberto Deidier, Poeti e Poesia, Poesia del nostro tempo, Atelier, il blog di Poesia del Corriere della Sera.  Compare nell’antologia Abitare la parola – Poeti nati negli anni ’90 (Ladolfi editore 2019). Fa parte della redazione della rivista di poesia Atelier e collabora con il blog di letteratura Nazione Indiana.

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Rodari in Nuova Zelanda!

 

“Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo”. Questo sperava Gianni Rodari, poeta, scrittore, pedagogista, partigiano, giornalista, ‘fantasista’ di rilievo della narrativa italiana del secolo scorso, di cui in questi giorni si festeggia il centenario della nascita. 

Per l’occasione, Bologna Children’s Book Fair e la Regione Emilia-Romagna  hanno organizzato la mostra Figure per Gianni Rodari. Eccellenze Italiane, con le opere di ventuno illustratori italiani che dagli anni Settanta ad oggi hanno illustrato e reinterpretato le sue storie per grandi e per piccini.

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