Mamre: nel segno dell’ospitalità, di Raffaela Fazio

[Affresco nell’Abbazia di Pomposa]

(Genesi 18,1-15)

L’accoglienza è vita. Non occorrono tempi solenni o momenti straordinari: il luogo in cui avviene è il quotidiano. E l’atteggiamento che la prepara è una quieta vigilanza.

Abramo non si trova né all’interno, né all’esterno della sua casa. Siede sulla soglia, che simboleggia il luogo per eccellenza dell’incontro. Egli è vigile ma anche sereno. È in armonia con ciò che lo circonda. Essendo l’ora più calda, riposa: concilia il suo ritmo a quello della natura.

La quiete di Abramo non è indolenza. Lo si comprende non appena compaiono i tre sconosciuti, tre uomini che stanno là, in silenzio, senza rendere ovvie le loro intenzioni o le loro aspettative. Il primo contatto s’innesca quando Abramo solleva gli occhi. Sollevare gli occhi può essere rischioso. Guardare oltre se stessi a volte significa mettersi in gioco. Ma Abramo è pronto. Tutto accade in un attimo. Il testo dice: “appena vedutili, corse loro incontro” per sottolineare la fretta, la premura dell’ospitalità.

Abramo si prostra davanti agli stranieri senza sapere chi sono, dimostrando così che essi sono portatori di dignità in quanto persone. 

È un’accoglienza che costa fatica: è l’ora più calda e Abramo ha già molti anni. Ed è un’accoglienza che non si vanta: promette poco e offre molto. Abramo parla ai suoi ospiti solo di “un po’ di acqua”, di “un boccone di pane”. E invece farà uccidere il “vitello tenero”, e permetterà di usare “tre staia di fior di farina”. 

L’ospite, dal canto suo, non toglie nulla. Al contrario, restituisce centuplicato. Alla vecchia Sara regalerà una promessa talmente grande che la farà ridere, incredula. 

*

Da “Midbar” (Raffaelli editore, 2019)

Alle querce di Mamre

[…]

Perché 

dal fondo dei tuoi anni

alzi lo sguardo?

Hai visto e sei accorso.

Non chiedi

chi sia lo straniero.

Non cerchi un segno.

Nel suo panim

accogli 

il volto al plurale 

del mistero.   

A fare ogni uomo degno

basta quello.

Prometti poco:

dell’acqua e un po’ di pane.

Gli ospiti avranno

invece

latte fresco, panna

un tenero vitello.

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