L’arte dello scrivere, di Gualberto Alvino

Poesia non è sfogo, confessione o specchio di “lacerazione esistenziale”, ma grafico d’un’esistenza seconda: trasfigurazione, non verbale; distacco dal sé, non autocontemplazione (ma beninteso: l’io non è necessariamente vitando se flatus vocis, personaggio, correlativo oggettivo); impostura, nascondimento, non già trionfo e squadernamento dei contenuti-significati. Solo così può farsi macchina di moltiplicazione del senso.

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