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Dare

Siamo fatti per dare gloria Dio: è questo il nodo cruciale. L’orgoglio si rifiuta, l’umiltà si allinea allegramente. La felicità si trova oltre la cortina dell’io. È lì che aspetta il Cristo, il quale disse: c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

Al più presto


Nutrire gli altri per nutrire se stessi: ogni parte del corpo si dona, perché l’organismo si conservi in vita. È dando che si riceve, come disse qualcuno. L’egoismo è il circolo vizioso da cui uscire al più presto.

Equivoci


Gesù ci educa alla generosità: c’è più gioia nel dare che nel ricevere. Spesso, invece, il dare è vissuto come peso, dovere, qualcosa che serve a mettere a posto la coscienza. Vivere vuol dire sciogliere i nodi degli equivoci.

Tesori


Pensiamo che dare significhi perdere, ma è falso. Anzi, più diamo più otteniamo, per una legge dello spirito che prima o poi si apprende. Investire nel dono è accumulare tesori che nessuno potrà mai sottrarre.

Dentro

 

Cosa diamo agli altri? Quello che abbiamo. Per questo è importante ciò che si accoglie e si coltiva dentro. Se questo è grazia, saremo grazia per gli altri, non torneremo a casa senza aver fatto qualcuno un po’ più ricco.

Luce

Non dobbiamo aver paura di dare: nella vita spirituale, più si dà, più si guadagna. Se siamo luce, diamo in abbondanza, e resterà la luce. Bisogna farne esperienza, è la legge più importante.

Dall’amore

Dare Dio agli altri: è il nostro lavoro. È insieme con gli uomini che il Cristo si presenta al Padre: se amiamo con Lui siamo già in cielo, con il cuore, per questo possiamo trasmetterlo, quaggiù. Così Gesù a Gabrielle. Favole, per chi non crede; vita, per chi è stato conquistato dall’amore. 

Meglio

La nostra meta è il cielo. Ma non bisogna sottovalutare la vita di quaggiù. Solo che questa ha senso se la viviamo in unione con Cristo, accesi di zelo per la sua Persona. L’anima vive così: l’appartenenza a Dio ci spinge a dare, a non risparmiarci nell’offrire la vita al nostro prossimo. Non è bello rimpiangere: è meglio darsi ancora, fino all’ultimo.

Date

Nulla va perso di ciò che diamo a Gesù: lo custodisce, lo trasforma e ce lo renderà purificato, come noi neanche immaginiamo. Ecco perché è importante dare: il “date e vi sarà dato” vale innanzitutto per Lui.

Dare

A volte i doni non arrivano: ci stupiamo che Gesù ci neghi l’attenzione, la cura che ci aveva così delicatamente dimostrato. È il momento in cui dobbiamo essere noi a donare: se l’usignolo smette di cantare, è perché sta a noi dedicare al Cristo un cantico di lode.