Da luoghi lontani, recensione di Riccardo Ferrazzi


Sempre più meritoria nel suo impegno, la collana “Senza Rotta” dell’editrice Arkadia offre spazio e opportunità ai racconti, genere letterario ingiustamente trascurato dall’editoria italiana. Dopo “Lo storiografo dei disguidi” di Paolo Codazzi, è la volta di una sillogedi tre autori: il “nostro” Giovanni Agnoloni, del quale, oltre ai recenti
Viale dei silenzi e Berretti Erasmus, non si può fare a meno di ricordare Internet: Cronache della fine; e inoltre Carlo Cuppini e Sandra Salvato, tutti e due poeti, l’uno con esperienze di teatro e letteratura fantastica, l’altra giornalista ed esperta di comunicazione.

Il filo rosso che collega i nove racconti è esplicitato dal titolo: luoghi lontani; lontani nello spazio ma anche nella memoria del passato o nel presagio di un futuro prossimo. E così il passato si fa presente nei primi turbamenti della pubertà o nel ritorno in un “luogo della memoria” che ha rischiato di essere travolto da due guerre, o nell’improvvisa consapevolezza di ciò che passa improvvisamente dalla presenza alla memoria. E Memoria è, appunto, il sottotitolo della prima sezione.

La seconda è intitolata Sogno (ma, volendo metterla in termini psichiatrici, il titolo potrebbe essere anche più specifico: per esempio, “Sincronicità come principio di nessi non causali”). Chissà perché, soltanto Jung ha dato dignità scientifica ai fatti che la letteratura ha sempre tenuto in grande considerazione, fin dai vaticinii di Calcante e dalle maledizioni di Crise. In questa linea di pensiero, un imprecisabile presentimento conduce Sandra Salvato in un remoto villaggio sardo, mentre per Carlo Cuppini un uomo che ha perso se stesso in un incarico immotivato e inspiegabilefinisce per ritrovare il senso della vita nel modo più inatteso(eppure naturalissimo), e per Giovanni Agnoloni un mesto ritornoa casa gestito da un imprevedibile psicagogo prende pian pianol’aspetto di un ritiro dal quale maturare una ripartenza. Quasi una metempsicosi.

E a partire dalla Memoria, transitando per il Sogno, i tre autori ci conducono negli Spazi Cosmici, in un futuro fatto di consapevolezze volutamente ignorate e faticosamente accettate(Agnoloni) e, con una vera e propria sarabanda verbale, ci imbarcano su una capsula spaziale (Cuppini) o ci trascinano in un viaggio nello zodiaco (Salvato).

 

Giovanni Agnoloni, Carlo Cuppini, Sandra Salvato, Da luoghi lontaniArkadia – Senza Rotta

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