La ragazza con gli occhi vuoti

Immagine di Mikael Moiner

Un racconto di Annika Danz, tradotto da Monica Mazzitelli

La ragazza con gli occhi vuoti

Un giorno era lì, davanti a me. Mi fissava con uno sguardo vuoto. La guardai chiedendomi chi fosse, con quegli occhi vuoti. Era dall’altra parte di uno specchio, inaccessibile. Eppure sentii un senso di appartenenza, istintivo; in qualche modo, eravamo unite. Ma come era possibile, se non ci eravamo mai incontrare?
Come vivessimo in mondi diversi. Lei immobile su un prato, circondata solo da un prato infinito. Io, dall’altra parte – anche io su un prato, ma pieno di vita. Il tempo era fermo e io mi sentivo al sicuro, ignara della tempesta in arrivo per entrambe.

Ero lì a chiedermi chi fosse, cosa avesse passato e perché fosse lì da sola sul prato. Forse anche lei, dall’altra parte, si stava chiedendo chi fossi io? Nonostante la grande distanza tra noi, potevo sentire la solitudine, il vuoto e il freddo che la circondavano. Era come se stesse urlando, un grido senza parole, ma quelle parole inesistenti mi entrarono dritte al cuore. All’improvviso capii che stavo guardando un’immagine speculare di me e rimasi paralizzata.
Ci guardammo a lungo. Dopo un po’ tese una mano verso di me, una mano che arrivò dalla mia parte dello specchio, sorprendendomi. La presi nella mia. Poi successe qualcosa. Arrivò la tempesta che spazzò via entrambe, portandoci in un luogo pensato solo per noi. È lì che ci incontrammo, io e la ragazza dagli occhi vuoti.

Poco dopo venni presa da un dolore indescrivibile, che da dentro di lei si rifletteva su di me. Dolore che era come un buco nero che risucchiava tutta la vita intorno. Dentro il buco nero di Dolore c’era in attesa Disperazione. Mi chiamò, sussurrando seducente. Ne ero così attratta, ma restai salda e Dolore non riuscì a trascinarmi nella sua oscurità.
E visto che Dolore non era riuscito a trascinarmi dentro Disperazione, Disperazione si voltò e sparì. Comparve quindi un turbine che portava il nome di Rabbia, e a sua protezione portava con sé Distanza. Il suo compito era quello di proteggere la ragazza dagli occhi vuoti. Non permetteva a nessuno di avvicinarsi e faceva di tutto per tenermi lontana. A differenza di Disperazione, era molto minacciosa e mi faceva veramente paura. Ma per qualche ragione non mi lasciai scoraggiare. Feci un respiro profondo, poi feci un passo verso Rabbia. Con sua grande sorpresa, riuscii a penetrare nel muro invisibile che aveva impiegato così a lungo a costruire. Distanza l’aveva abbandonata, e quel che trovai all’interno del muro era un paesaggio arido dove Solitudine mi venne incontro.

Sentii una forte angoscia e capii che Sconforto camminava sulle orme di Solitudine, la seguiva come un’amica fedele. Mi agguantò completamente. Mi gelò lasciandomi paralizzata a terra, ma dopo un po’ Speranza mi si avvicinò di soppiatto. Mi sussurrò piano all’orecchio che era venuta insieme a Libertà, la libertà di cui la ragazza dagli occhi vuoti aveva così disperatamente bisogno. Perché la ragazza con gli occhi vuoti stava andando in una direzione pericolosa, verso la distruzione e la morte. Speranza mi diede il coraggio di affrontare Solitudine, e Sconforto dovette mollare la sua presa su di me. Feci un passo verso Solitudine e la chiamai a me.

Non so ancora dire come andò, ma la ragazza con gli occhi vuoti e io siamo diventate Noi. Da quel giorno siamo insieme.
Camminiamo una accanto all’altra da molto tempo ormai. Ci apparteniamo, anche se non del tutto. Mi rendo conto ora che lei era rimasta bloccata in un altro tempo. Veniva da un mondo in cui la minaccia e il pericolo le stavano sempre accanto, mentre io vivevo in un presente reale e protetto. Ho compreso che lei era rimasta intrappolata in quel tempo passato, e i motivi per cui fosse così sola e spaventata. È stata costretta a scegliere un mondo di solitudine perché alcune persone le hanno inflitto un male enorme.

Cerco di confortarla e aiutarla a adattarsi al mondo in cui vive ora. A volte mi intristisce. Non per come è, ma perché so cosa ha passato. Ma sono anche felice che abbia avuto il coraggio di venire a me, dove è a casa. Sconforto, Disperazione e Dolore saranno i suoi compagni, ma si troveranno davanti ai miei: Consolazione, Speranza e Fede.
Perché il frutto di Fede è Fiducia, e Fiducia serve a Sconforto, che trova il coraggio di appoggiarsi a Speranza, così che Dolore diminuisce e Distanza perde il suo potere. Consolazione avvolgerà la ragazza dagli occhi vuoti come una calda coperta, aiutandola a lasciar andare il suo mondo, quel mondo che un tempo era la sua protezione.

 

2 pensieri su “La ragazza con gli occhi vuoti

  1. sparz

    che fascinoso racconto; mi sarei magari aspettato che intervenisse Amore a scacciare Solitudine, ma va bene così. Grazie assai Monique!

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