L’acqua dei mari, dove tutto ha origine, dove tutto può tornare.
Il mare, l’elemento naturale a me più familiare e caro.
Ha “denti di spuma, labbra di cielo”, quasi che nulla di male possa mai procurarci.
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Federico García Lorca – La ballata dell’acqua del mare (1920)
LIBRO DE POEMAS , PRIMERA EDICIÓN 1921.
Imprenta Maroto, Madrid
Traduzione di Guido Mazzon
Lettura di Luigi Maria Corsanico
Francisco Tárrega – Adelita
– Pedro Abreu, guitar
– Goran Zegarac, guitar
foto: LMC
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Il mare
sorride lontano.
Denti di spuma
labbra di cielo.
Che vendi, fosca fanciulla,
coi seni al vento?
Vendo, signore, l’acqua dei mari.
Che porti, giovane negro,
mischiato al tuo sangue?
Porto, signore,
l’acqua dei mari.
E queste lacrime salmastre
da dove vengono, madre?
Vengono, signore,
dall’acqua dei mari.
Cuore, e questa amarezza
profonda, dove nasce?
Amareggia molto
l’acqua dei mari!
Il mare
sorride lontano.
Denti di spuma,
labbra di cielo.
L’acqua dei mari, dove tutto ha origine, dove tutto può tornare.
Il mare, l’elemento naturale a me più familiare e caro.
Ha “denti di spuma, labbra di cielo”, quasi che nulla di male possa mai procurarci.
I meravigliosi versi di Lorca, la voce di Luigi, la musica di Tarrega: un’alchimia che carezza l’anima.
sempre meraviglioso Luigi. Qualsiasi cosa legga.