Poesia italiana del XXI secolo

Antonella Pizzo è nata a Palazzolo A. nel 54 e vive a Ragusa. Ha pubblicato le sillogi dialettali Strati, E su paroli nuovi, Comu ‘n ciumi lientu. Gli e-book Partenope (Biagio Cepollaro, 2006), I morti non sono nervosi (Feaci Edizioni, 2007). Ha pubblicato le raccolte in lingua A forza fui precipizio (Lietocolle, 2005), Catasto (Fara Editore, 2006), In Stasi irregolare (Le voci della Luna, 2007),  Il sogno è miele (DARS, 2009), Dentro l’abisso luccica la storia (L’arcolaio 2011). Presente in numerose antologie. Suoi testi sono apparsi su riviste cartacee e in rete. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in concorsi letterari, tra i quali premio migliore sceneggiatura I corti di Mauri con Il passaggio, per la poesia edita il Premio Renato Giorgi 2007, Gorgone d’Argento 2009 per In stasi irregolare, Elsa Buiese 2009, Simone Cavarra 2010, per sonetto inedito premio Renato Fucini 2010. Seconda classificata,  Premio Ischitella-Pietro Giannone 2008 per la silloge dialettale inedita Trapassi, Nel 2022 per la poesia inedita finalista Lorenzo Montano, Premio Talamone 1 class. Evviva la mamma, per la narrativa inedita finalista Caffè letterario Moak,  Premio Pehnt – V edizione. Il suo sito personale è http://antonellapizzo.wordpress.com.

Dirupa il tempo che vide la gente crescere e figliare

di sposalizi e di confetti, di piccoli bonbon

a sciogliersi in bocca come un vecchio nodo

nelle credenze di polvere gli oggetti che cari furono

e souvenir di anni, di radio a valvole e di tv catodiche.

E ci troviamo spersi in un deposito a rovistare

dirci quanto abbiamo amato

se attraversando l’acqua abbiamo visto l’orca

il macigno che ci sovrasta e spinge

lo spavento che preme le parole

fino a che ogni nostra lingua si fa pietra e scoglio.

Poi geme il tempo e ogni cosa di grigio si incupisce

nel tremore che la sera dalla costa parte

si dirama in alto e ridiscende

in vertigine di nero scompigliando

poi il blu e l’onda placa

e l’azzurro che tutto copre e sana.

 

*

 

Vorrei dipingere un pesce dai colori sgargianti

magari un pesce tropicale

come arlecchino o con la pinna a spatola e gli occhi roteanti

che hanno visto il fondo e le conchiglie canaglia

incagliate nelle cime e nelle derive delle navi che passano lontano

che vanno a est attraverso il canale di Sicilia o  giù di lì

navi cargo piene di containers rettangolari e uno sopra l’altro

grattacieli sul filo dell’orizzonte

difficili da raggiungere a nuoto che sollevano acqua e filano veloci dietro

le palme per scomparire alla nostra vista

cianfrusaglie che avvelenano il mondo.

 

*

 

Fu forte la risacca e la ragazza dai capelli turchini

sprofondò nel magma dei suoi denti

lo smalto del sorriso si sbriciolò nel pugno

nulla restò se non un fossile e un’amigdala.

Sua madre la pettinava a trecce con le stelline in fondo

e in giro giro tondo cantando addosso le cascò il mondo

il riconoscimento le fu fatale

visse e poi scomparve nel suo precipizio privato.

Sul tavolo imbandito da una autopsia distratto

da un canale che ronzava una melodia monotona

dalle otto alle quattordici orario continuato

pinza trapano martello un cuore spento

bianco il camice inanimato

un protocollo infame e quattro righe

una relazione tossica

a casa l’odore mieloso dei suoi quattro gatti

negli occhi la fissità di iridi assenti.

 

Antonella Pizzo sperimenta il comico e il tragico della vita, sino a smascherare le strategie di sopravvivenza degli umani, a perdonarle, con intima pietas. Il registro è leggero, come se la ferita fosse pudicamente velata dallo stile e spettasse al lettore di cercarne altri indizi, che l’autrice dissemina qui e là, quasi per caso.

(Stefano Guglielmin)

3 pensieri su “Poesia italiana del XXI secolo

  1. Antonella Pizzo

    Ringrazio La poesia e lo spirito e Fabrizio Centofanti per l’ospitalità e per avere dato spazio a questi miei testi inediti, ringrazio Pasquale Vitagliano per l’attenzione e la gentilezza. Ringrazio chi si fermerà a leggere. Un grande sorriso e un augurio di un anno luminoso e felice a tutti.

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