5 pensieri su “Luigi Maria Corsanico legge Marcello Comitini. 43

  1. Luigi Maria Corsanico

    MARCELLO COMITINI©LA STANZA
    da “Formule dell’anima” Edizioni Caffè Tergeste, 2011

    Lettura di Luigi Maria Corsanico

    Carlo Levi, (1902-1975)
    Amanti

    Oblivion – Astor Piazzolla, for cello and strings
    HAUSER and “I Solisti di Zagreb”

    ~~~~~~~

    Nella stanza dei tuoi sogni e delle tue solitudini
    dove celebri il rito dei piaceri e del tormento
    e insegni al tuo corpo le dolcezze dell’uomo,
    dove spegni i desideri con lunghe carezze
    che le tue mani donano al pube bagnato,
    sono entrato guidato dai tuoi sorrisi incerti
    dal tuo sguardo acceso di tenera paura.

    Come in un sogno i seni, ciottoli odorosi
    di un torrente fragrante d’acque luminose
    sfioro con le mie mani, carezzo con le labbra
    e aspiro come rose i tuoi capezzoli bruni.
    Come in un sogno la tua profonda bocca
    colma di saliva da cui bevo vino
    spinge il desiderio di spezzare gli argini,
    spargere i nostri corpi di lucidi cristalli
    che sgorgano dalla pura sorgente genitale.
    Entro nella tua vita al centro del tuo cuore
    al centro delle gambe che in un gesto d’amore
    apri e rinserri avide intorno ai miei fianchi.
    E lentamente, mentre i nostri cuori ansanti
    gustano il piacere, si diffonde la quiete
    si sciolgono le braccia si allontanano i corpi
    ma le pupille restano sorridenti a guardarsi
    si pongono domande suggeriscono risposte.

    Dalla finestra aperta entra il tramonto
    tinge di rosso i nostri corpi ci invita nell’amore,
    entra il fiato sporco dei motori che passano
    di auto che soffiano di moto che ruggiscono.
    E bucano i nostri cuori, strappano il cervello,
    spalmano sui nostri corpi la paura della morte.

    Chiudi la finestra! Stringimi forte al cuore,
    prima che l’ombra intorbidi i nostri desideri.
    Dimmi che mi ami e che il tuo corpo sogna
    di volare al centro della felicità.

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  2. Marcello Comitini

    Ancora un grazie dal mio cuore a Fabrizio e soprattutto a Luigi, che legge questi versi scovandoli dalla mia raccolta di poesie edita nel lontano 2011, e lo fa con quell’affettuoso abbraccio con cui è solito stringere al suo cuore i versi a cui dona con la sua voce il palpito della vita.

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  3. Pam

    Ma le pupille restano sorridenti a guardarsi
    Si pongono domande suggeriscono risposte

    Bellissima!
    Anche la scelta di Oblivion.

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